Alle origini della violenza… Viviamo davvero in tempi violenti?
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Davide Notti - redazione@alessandrianews.it  
28 Gennaio 2017
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Alle origini della violenza… Viviamo davvero in tempi violenti?

"Ad ogni fatto di cronaca nera come un omicidio efferato che scuote l'opinione pubblica spesso si parla di “emergenza violenza”, ma l'emergenza è un fenomeno imprevisto che non si sa come affrontare subito"

"Ad ogni fatto di cronaca nera come un omicidio efferato che scuote l'opinione pubblica spesso si parla di ?emergenza violenza?, ma l'emergenza è un fenomeno imprevisto che non si sa come affrontare subito"

OPINIONI – Ad ogni fatto di cronaca nera come un omicidio efferato che scuote l’opinione pubblica spesso si parla di “emergenza violenza”, ma l’emergenza è un fenomeno imprevisto che non si sa come affrontare subito. La violenza tuttavia caratterizza da sempre l’essere umano e analizzando la storia della nostra specie vede come la violenza sia sempre stata una presenza costante. In che epoca viviamo oggi rispetto al passato?

Questo articolo del mese riprende in parte un post “La vida buena” (in spagnolo) di un blog molto interessante e ben fatto di una mia collega di Granada. 
La rivista Nature ha pubblicato recentemente i risultati di una profondo e meticolosa ricerca per determinare l’origine e l’evoluzione della violenza letale intraspecifica ovvero della mortalità legata ad uccisioni per membri della stessa specie. Il lavoro analizza un migliaio di specie di mammiferi, incluso la nostra dove si sono analizzati 600 casi di studio morti in popolazione umane preistoriche. Come è immaginabile i tassi di violenza variano molto da specie a specie. Una notizia positiva è che in circa il 60% delle specie analizzate non si hanno casi di uccisioni fra membri della propria specie, quella negativa è che noi umani non facciamo parte di quel 60% “non violento”. Fra le specie ‘non violente’ abbiamo ad esempio pangolini, balene e pipistrelli. Al contrario fra le specie con maggiore violenza intraspecifica abbiamo le iene (8% ), i lemuri (17 % – il film Madagascar è più falso di un “Duro di Siviglia”) fino ai suricati con addirittura il 20%!. In generale i primati, di cui facciamo parte, si dimostrano particolarmente violenti come ad esempio i babbuini in questo recente articolo. 

E Per gli esseri umani ? Il tasso di violenza è del 2 % (ovvero 2 morti su 100 sono causati da omicidi/guerre/genocidi…) questo è il tasso medio “naturale e primitivo” che si aveva nelle prime popolazioni preistoriche 10000 anni fa alla fine del Pleistocene. Ovviamente gli indici di violenza sono variati molto nel corso della storia e nelle varie società umane per moltissimi fattori. Solo per restare al novecento durante le 2 guerre mondiali l’indice di violenza ha raggiunto il 5 % che si traduce in 75 milioni di morti causati dall’azione dell’uomo stesso nessuna catastrofe naturale ha mai causato così tanti morti, in una società che si credeva colta de avanzata. La nostra epoca più recente, nonostante le immagini che ci arrivano dalla Siria, dall’Afghanistan o da altre zone in guerra, o dalle più vicine violenze domestiche sulle donne e nonostante le enormi ed in crescita disuguaglianze sociali che affliggono la nostra società, è fra le più prospere pacifiche e meno violente della storia dell’umanità. 

Qualche dato per riflettere: dal 1980 la mortalità infantile si è ridotta di 4 volte, l’analfabetismo di 3 volte e le persone che vivono in povertà assoluta del 25% anche come riportato dall’ottima organizzazione Gapminder. L’indice di violenza negli anni 2000 arriva ‘solo’ allo 0.6% (ovvero su 100 morti meno di una è causata da essere umano stesso) anche se varia molto da zona a zona come ben sappiamo. Anche il numero delle persone e delle nazioni che vivono in democrazia sono in costante aumento , inoltre è interessante notare che fino al 1800 non esistevano stati democratici nell’accezione moderna del termine. 

L’Europa in particolare sta attraversando un periodo di pace interna da oltre 70 anni cosa che non era mai avvenuta nella storia e che ci ricorda come la storia umana sia sempre stata intrisa di violenza. Parlando del nostro paese ,i dati mostrano che l’Italia ha un tasso di omicidi fra i più bassi del mondo e che è in tendenziale calo nel tempo.. Tutto questo non significa che dobbiamo ritenerci tranquilli ed esenti da problemi ma che anzi il lavoro per abbassare il tasso di violenza nelle società e più in generale nell’umanità è ancora lungo, Non credo dato la natura intrinseca dell’essere umano che arriveremo, in tempi ‘umani’, mai ad un tasso zero violenza ma potremo ridurla come ad una eccezione. 

Come che può ridurre il tasso di violenza in una società o più in generale nell’umanità? Le risposte sono sempre le stesse in apparenza banali più benessere ovvero più ricerca, istruzione, sanità e stato sociale e meno disuguaglianze e discriminazioni sociali, economiche, etniche, di genere, religiose,… Non sempre la storia e politica si sono mosse in questa direzione e le disuguaglianze in crescita nella nostra società non sono certo un aiuto. Insomma la storia ci insegna che la violenza ha sempre fatto parte del genere umano ma sappiamo che abbiamo allo stesso tempo tutti gli strumenti e le conoscenze per ridurla il più possibile. Sta quindi anche a noi, alla società ed alla politica decidere se fare i pompieri o gettare benzina sul fuoco. 

Bibliografia
Gómez, José María, Miguel Verdú, Adela González-Megías, and Marcos Méndez. ‘The Phylogenetic Roots of Human Lethal Violence’. Nature, 28 September 2016. doi:10.1038/nature19758.

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