Quando il lavoro cresce, ma solo per gli over 50…
Il mercato sotto la lente della Cisl con il 'Progetto Giovani', ma analizzando i dati dell'Istat su occupazione e disoccupati emerge che solo in un caso c'è il segno 'più'
Il mercato sotto la lente della Cisl con il 'Progetto Giovani', ma analizzando i dati dell'Istat su occupazione e disoccupati emerge che solo in un caso c'è il segno 'più'
Rispetto alla disoccupazione giovanile, analizzando gli ultimi dati disponibili forniti dall’Istat a livello territoriale (2015) emerge che in provincia di Alessandria il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 39,3 per cento, al di sotto dei livelli registrati in provincia di Asti (48,8 per cento) e quasi allineato a quello piemontese (38,1 per cento). Dai dati emerge inoltre che il territorio alessandrino ha raggiunto il record negativo nel 2013, quando il tasso è arrivato a toccare il 45,2 per cento. Prendendo invece a riferimento altri intervalli di età il tasso di disoccupazione è pari al 29,5 per cento tra i 18 e 29 anni, al 21,4 per cento tra i 25 e 34 anni, 7,4 per cento per gli oltre 35. Il tasso di inattività, sempre nel 2015 in provincia di Alessandria, si attesta al 67 per cento per la fascia di età compresa fra i 15 e i 24 anni, mostrando “un andamento un costante crescita negli anni”.
Non mancano gli interrogativi sul fenomeno delle assunzioni in provincia, se si scorrono i dati (la fonte è l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro) della provincia alessandrina dove nel periodo gennaio-settembre 2015 e nello stesso arco di tempo del 2016 le assunzioni sono passate da 38.495 a 36.009. Un calo del 6,5 per cento che vede particolarmente penalizzata la fascia da 35 a 49 anni (da 15.025 assunzioni a 13.358, pari a – 11,1 per cento), seguita da quella 25 – 34 anni (da 10.593 assunti a 9.797, pari a – 7,5 per cento). Per i 15-24 anni la contrazione va da 6.127 a 5.921 (-3,4 per cento). La sorpresa arriva da quella parte di lavoratori definita più a rischio emarginazione a causa dell’età, ovvero oltre i 50 anni. Per questa fascia, invece, è arrivata una crescita con 6.750 assunti nel 2015 e 6.933 nel 2016, con un indice positivo del 2,7 per cento. In relazione alla tipologia contrattuale (tempo determinato, indeterminato, somministrato, a progetto) l’unica voce con il segno ‘più’ è quella dell’apprendistato che ha visto passare i contratti, sempre nello stesso periodo a confronto tra 2015 e 2016, da 782 a 963 (+23,1 per cento). Sull’andamento generale hanno sicuramente pesato le norme del Jobs Act e le agevolazioni che una volta terminate hanno modificato nuovamente l’atteggiamento degli imprenditori.