Quando il lavoro cresce, ma solo per gli over 50…
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Quando il lavoro cresce, ma solo per gli over 50…

Il mercato sotto la lente della Cisl con il 'Progetto Giovani', ma analizzando i dati dell'Istat su occupazione e disoccupati emerge che solo in un caso c'è il segno 'più'

Il mercato sotto la lente della Cisl con il 'Progetto Giovani', ma analizzando i dati dell'Istat su occupazione e disoccupati emerge che solo in un caso c'è il segno 'più'

ECONOMIA E LAVORO – Il lavoro frammentato, discontinuo, poco tutelato, che non c’è. È il terreno su cui si muove la Cisl di Alessandria – Asti, guidata da Sergio Didier, con il ‘Progetto Giovani’ che si articola su tre fronti: l’alternanza scuola-lavoro, praticata dal sindacato cislino ospitando nelle strutture territoriali alessandrine e astigiane studenti di diversi istituti superiori; la seconda iniziativa, sperimentale, è promossa da Cisl e Federazione nazionale pensionati (Fnp) ha visto l’inserimento, per un anno, di Valentina Richieri, 28 anni, laureata in Giurisprudenza, negli uffici di zona della Cisl di Ovada dove svolge un ruolo di supporto alle attività sindacali e di servizio; infine, il nuovo servizio che diventerà operativo da mercoledì 18 gennaio: si chiama ‘Sportello Giovani’, è promosso dalla Cisl e dalla Felsa (federazione di categoria che rappresenta e tutela i lavoratori in somministrazione, atipici e autonomi) ed è rivolto a inoccupati, disoccupati e lavoratori precari. È una parte di quel magmatico settore del mondo del lavoro che l’Istat (Istituto nazionale di statistica) fa abbastanza fatica a fotografare e che continua a combattere maggiormente per uscire ancora prima che dalla crisi, dalla clandestinità di rapporto indefiniti, pagamenti vergognosi e la quasi totale assenza di diritti e garanzie.

Rispetto alla disoccupazione giovanile, analizzando gli ultimi dati disponibili forniti dall’Istat a livello territoriale (2015) emerge che in provincia di Alessandria il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 39,3 per cento, al di sotto dei livelli registrati in provincia di Asti (48,8 per cento) e quasi allineato a quello piemontese (38,1 per cento). Dai dati emerge inoltre che il territorio alessandrino ha raggiunto il record negativo nel 2013, quando il tasso è arrivato a toccare il 45,2 per cento. Prendendo invece a riferimento altri intervalli di età il tasso di disoccupazione è pari al 29,5 per cento tra i 18 e 29 anni, al 21,4 per cento tra i 25 e 34 anni, 7,4 per cento per gli oltre 35. Il tasso di inattività, sempre nel 2015 in provincia di Alessandria, si attesta al 67 per cento per la fascia di età compresa fra i 15 e i 24 anni, mostrando “un andamento un costante crescita negli anni”.

Non mancano gli interrogativi sul fenomeno delle assunzioni in provincia, se si scorrono i dati (la fonte è l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro) della provincia alessandrina dove nel periodo gennaio-settembre 2015 e nello stesso arco di tempo del 2016 le assunzioni sono passate da 38.495 a 36.009. Un calo del 6,5 per cento che vede particolarmente penalizzata la fascia da 35 a 49 anni (da 15.025 assunzioni a 13.358, pari a – 11,1 per cento), seguita da quella 25 – 34 anni (da 10.593 assunti a 9.797, pari a – 7,5 per cento). Per i 15-24 anni la contrazione va da 6.127 a 5.921 (-3,4 per cento). La sorpresa arriva da quella parte di lavoratori definita più a rischio emarginazione a causa dell’età, ovvero oltre i 50 anni. Per questa fascia, invece, è arrivata una crescita con 6.750 assunti nel 2015 e 6.933 nel 2016, con un indice positivo del 2,7 per cento. In relazione alla tipologia contrattuale (tempo determinato, indeterminato, somministrato, a progetto) l’unica voce con il segno ‘più’ è quella dell’apprendistato che ha visto passare i contratti, sempre nello stesso periodo a confronto tra 2015 e 2016, da 782 a 963 (+23,1 per cento). Sull’andamento generale hanno sicuramente pesato le norme del Jobs Act e le agevolazioni che una volta terminate hanno modificato nuovamente l’atteggiamento degli imprenditori.

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