Testimone di Pace: il Comune getta la spugna
Problemi economici e organizzativi tra i motivi principali di questa scelta. Se si vorrà continuare - dice Lantero - bisognerà pensare a contesti diversi, più ampi, a una formula nuova
Problemi economici e organizzativi tra i motivi principali di questa scelta. ?Se si vorrà continuare - dice Lantero - bisognerà pensare a contesti diversi, più ampi, a una formula nuova?
OVADA – Le prima avvisaglie si erano manifestate già lo scorso anno nel corso della presentazione ufficiale. “Con questa formula il premio Testimone di Pace non può andare avanti”. La chiusura definitiva è arrivata solo nei giorni scorsi, con tanto di conferma da parte del sindaco, Paolo Lantero e dell’assessore alla Cultura, Roberta Pareto. Si è chiuso un ciclo durato un decennio, promosso inizialmente (nel 2006) dal Centro pace Rachel Corrie per dare spazio a quelle persone, enti e comunità che in giro per il mondo si impegnano sul fronte della pace e della non violenza, fosse arrivato il capolinea. “Nessuna nega il valore di questo evento che abbiamo provato a portare avanti finché si è potuto – spiega Pareto -, l’anno scorso mi sono impegnata perché si riuscisse a chiudere il ciclo. Ma non si poteva proseguire così per varie ragioni”.
“La prima è economica – prosegue l’assessore -. I primi anni hanno goduto di contributi importanti, che ci hanno permesso di puntare alto, ma che oggi non ci sono più, l’unico rimasto era della fondazione Cral. La seconda è organizzativa. Non si poteva e forse non aveva neppure senso continuare a organizzare un premio come questo senza chi l’aveva creato, il Centro pace, che non se ne è più voluto occupare. La situazione si trascinava, nonostante gli sforzi”. Sulla stessa linea d’onda anche il primo cittadino ovadese. “Se si vorrà continuare – dice Lantero – bisognerà pensare a contesti diversi, più ampi, a una formula nuova”. Nell’albo d’oro della manifestazione, insignita dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica conquistato con impegno e le collaborazioni importanti, da Radio 3 Rai a Articolo 21, ci sono anche Romana Blasotti e Bruno Pesce, dell’associazione Vittime dell’amianto di Casale (2012) e lo stringer iracheno Anderious Gorguess Oraha (2015).