Nel fine settimana torna la fiera di Sant’Andrea
E' stata rinviata di una settimana a causa del referendum costituzionale, vista la vicinanza tra i seggi elettorali e gli spazi destinati alle bancarelle. Ma adesso è tutto pronto per la Fiera di Sant'Andrea, ricca come sempre di aneddoti e curiosità tutte da raccontare.
E' stata rinviata di una settimana a causa del referendum costituzionale, vista la vicinanza tra i seggi elettorali e gli spazi destinati alle bancarelle. Ma adesso è tutto pronto per la Fiera di Sant'Andrea, ricca come sempre di aneddoti e curiosità tutte da raccontare.
OVADA – Che sia quella della Croce, di San Simone o di Sant’Andrea, la fiera è sempre accolta a braccia aperta dalla maggior parte degli ovadesi e rappresenta uno dei pochi appuntamenti in grado di richiamare gente dai centro zona vicini. Quella di inizio dicembre, poi, posticipata quest’anno al 10, risulta essere, in generale, la più amata. Sicuramente nei due giorni di fiera c’è più traffico e posteggiare diventa complicato perfino “dal cimitero” ma questo non pare turbare la maggioranza dei residenti che non sposta la macchina da sotto casa e per un paio di giorni decide di muoversi a piedi. E se alcuni commercianti e baristi del centro storico si sentono un po’ tagliati fuori, altri della zona adibita a fiera fanno spallucce pensando che in centro c’è il mercatino dell’antiquariato, più frequente e frequentato. Sì, non c’è dubbio, dalle diverse chiacchierate, fra un caffè e un acquisto in negozio, emerge un affetto abbastanza radicato per questa tradizione che Ovada si porta dietro da anni. La fiera di Sant’ Andrea, più grande e rifornita, piace perché sembra riempire la città di luci e di atmosfera natalizia.
“La viviamo come un momento di pre festa – spiega Antonella, commessa in un centro commerciale – lasciandoci tentare dalle idee regalo spesso originali”. Via libera quindi ad una passeggiata fra le ultime novità “viste alla TV” e soprattutto fra i banchetti di abbigliamento etnico,incensi e tamburi. Ci sono poi gli “aficionados” al panino con la porchetta e crauti e coloro che non rinunciano ai calzettoni di pura lana, acquisto cult del mercato invernale (l’acquisto più gettonato per la fiera di San Simone risulta invece quello dei crisantemi da portare ai propri cari defunti il giorno dei morti). Interessanti risultano essere anche i banchetti con prelibatezze quali torroni, noccioline ricoperte e mega frittelle ripiene di crema. “Noi ovadesi, su questo, non ci smentiamo mai!- afferma Giacomo, operaio – e siamo attirati anche da salame di cinghiale, formaggi stagionati e dal profumo delle castagne che si diffonde per le vie”. A questo proposito ricordiamo che il sabato mattina il mercatino dei prodotti del territorio si trova al solito posto, mentre alcuni banchetti del centro si spostano nella zona adibita a fiera. E per finire, la fiera in arrivo risulta essere anche “Gioia e dolore per i più piccoli” come scherza Giorgio, papà quarantenne che si ritrova, puntuale, a litigare per negare ai suoi figli un coniglio nano, piuttosto che un criceto o un pesciolino rosso, normalmente presenti nel banchetto nei pressi della scuola elementare. Sì, perché la fiera è anche questo.