Casa di Carità: formazione per risposte sul lavoro
Sono quasi 200 i ragazzi usciti dalle aule delloratorio di via Gramsci nel ciclo 2015-2016. Oggi la domanda di formazione professionale è forte - dice la direttrice dell'ente, Marisa Mazzarello -. Solo che in troppo spesso ci troviamo nella condizione di non poter rispondere a tutte le richieste.
Sono quasi 200 i ragazzi usciti dalle aule dell?oratorio di via Gramsci nel ciclo 2015-2016. Oggi la domanda di formazione professionale è forte - dice la direttrice dell'ente, Marisa Mazzarello -. Solo che in troppo spesso ci troviamo nella condizione di non poter rispondere a tutte le richieste?.
OVADA – I risultati ottenuti negli ultimi anni sono decisamente positivi per la Casa di Carità Arti e Mestieri di Ovada. Basti pensare al recente sviluppo della app – pensata come supporto di promozione turistica inserita nel progetto “Territori da vivere” – sulla città, sviluppata per telefoni cellulari e smartphone di ultima generazione. Oppure a “Stop gum”, il robottino che riesce a staccare le gomme da masticare gettate per terra e incollate a strade e marciapiedi. Ma il momento di difficoltà è evidente e perfino semplice da spiegare per gli addetti ai lavori dell’ente. “Considerate di avere 38 persone che richiedono una maggiore competenza in campo informatico, così importante al giorno d’oggi, l’autorizzazione a iscriverne solo 16 e fondi dalla Regione solo per 12. E gli altri cosa fanno? – dice la direttrice, Mariza Mazzarello -. Oggi la domanda di formazione professionale è forte. Solo che in troppo spesso ci troviamo nella condizione di non poter rispondere a tutte le richieste”.
Sono quasi 200 i ragazzi usciti dalle aule dell’oratorio di via Gramsci nel ciclo 2015-2016. Fra questi i frequentatori del primo corso per tecnico dell’accoglienza turistica che è l’ultima tra le novità inserite e che mira a formare professionisti in grado di essere guide per chi approda in città e chiede lumi su ricettività turistica, arte, manifestazioni e attività. “Chi avrebbe detto dieci anni fa che la professione di sviluppatore di app sarebbe diventato così importante – ci ha raccontato il senatore Federico Fornaro di recente al termine di una visita al centro di formazione -. In questo edificio di respira tradizione ma anche proiezione al futuro”. Il centro stesso è una risposta alla flessibilità richiesta oggi dal mondo per lavoro perché spesso gli stage avviati con gli studenti nelle realtà produttive ovadesi si trasformano in contratti a termine e a tempo indeterminato. “Qui si lavora con i ragazzi – conclude Mazzarello – ma si lavora anche con gli adulti. E la priorità più urgente è proprio quella di dare risposta alle situazioni di estremo bisogno con le quali spesso ci confrontiamo”.