La Confindustria a tre regala l’argento ‘alessandrino’
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Enrico Sozzetti - redazione@alessandrianews.it  
23 Novembre 2016
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La Confindustria a tre regala l’argento ‘alessandrino’

Prima assemblea congiunta, al Teatro di Casale, per le territoriali di Alessandria, Novara e Vercelli alla presenza di Vincenzo Boccia, presidente nazionale degli industriali. Le parole di Luigi Buzzi e la futura associazione che conterà circa 1.200 aziende associate e 60.000 dipendenti

Prima assemblea congiunta, al Teatro di Casale, per le territoriali di Alessandria, Novara e Vercelli alla presenza di Vincenzo Boccia, presidente nazionale degli industriali. Le parole di Luigi Buzzi e la futura associazione che conterà circa 1.200 aziende associate e 60.000 dipendenti

ECONOMIA E LAVORO – Due oggetti in argento per Vincenzo Boccia. E il presidente nazionale di Confindustria lascia il Teatro di Casale, al termine della prima assemblea congiunta delle territoriali di Alessandria, Vercelli Valsesia e Novara, con un simbolo del passato artigianato-industriale di Alessandria, ma che dalla metà degli anni Novanta è stato acquisito dal gruppo Greggio di Padova. Un oggetto che ancora richiama la manualità e l’inventiva degli argentieri alessandrini che però oggi appartiene a una dimensione imprenditoriale e di mercato lontana da quelle delle origini. Una metafora, se si vuole, del territorio che ha celebrato la prima assise della nuova ‘Confindustria del Piemonte Orientale’ e che si prepara a un futuro fatto di numeri forti: un prodotto interno lordo che nel 2013 si attestato sui 23 miliardi di euro, collocando le tre province al quattordicesimo posto a livello nazionale, e un export da primato. Il percorso di aggregazione è appena all’inizio, ma le idee appaiono stavolta più chiare che in passato. Nel Teatro di Casale, dopo l’apertura affidata a un breve filmato e a una citazione di Primo Levi sul valore del lavoro, alla lettura di un breve messaggio di Matteo Renzi, presidente del Consiglio (parlando del ‘fare squadra’ ha ricordato la visita ad Alessandria e la maglia dei Grigi che gli è stata regalata, oltre alla memoria del ‘quadrilatero’ calcistico) e alla introduzione istituzionale di Titti Palazzetti, sindaco della città di Sant’Evasio, è stato Luigi Buzzi a illustrare il percorso che attende le tre territoriali. E il presidente di Confindustria Alessandria (470 associati per 24.000 dipendenti) lo ha fatto elencando i punti di forza dell’Alessandrino (la vocazione all’esportazione, la diversificazione di produzioni e marchi “che ha garantito la tenuta nei momenti più difficili”, il ‘bello e ben fatto’ di Valenza), le sfide da cogliere (la frontiera dell’industria 4.0, la collaborazione con le scuole e con l’Università del Piemonte Orientale), ma anche senza nascondere i problemi. Non è un caso l’appello lanciato agli imprenditori. “Stasera in sala – ha detto – ci sono circa settanta nostri associati. Non nascondo lo scetticismo e le perplessità che ho registrato in questa fase dopo i precedenti tentativi di aggregazione (prima con Asti, poi con Cuneo, ndr), ma oggi c’è un’ottima sintonia fra i vertici associativi come fra le strutture”. La riorganizzazione dei presìdi, la gestione del personale, la rappresentanza sono tutti nodi da sciogliere con il tempo. Però stavolta il percorso è stato imboccato. Il periodo transitorio è suddiviso in due fasi, dal 2016 al 2018 e dal 2018 al 2020, e viene coordinato da un apposito Comitato di progettazione che prevede la pariteticità di rappresentanza dei tre sodalizi imprenditoriali, il mantenimento e la valorizzazione del presidio dei tre territori provinciali e l’adesione alla volontà aggregativa del sistema Confindustria. Nel luglio del 2018 Alessandria dovrà lo scioglimento e la confluenza nella nuova territoriale. La definitiva integrazione delle strutture si realizzerà nel 2020, con la Confindustria del Piemonte Orientale che diventerà la seconda organizzazione della regione con circa 1.200 aziende associate e 60.000 dipendenti.
Lo sguardo al futuro di Luigi Buzzi è pienamente condiviso da Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Novara (guida anche la struttura regionale) e da Giorgio Cottura al vertice di Vercelli Valsesia. Realtà differenti tra loro, pur se condividono una significativa diversificazione produttiva, vedono il Novarese ben posizionato sul fronte della chimica, della ricerca (la città di San Gaudenzio è la sede di Enne3, primo incubatore nato all’interno dell’Ateneo e oggi polo di attrazione di imprese innovative e di start up), della logistica (in forte consolidamento ed espansione), della rubinetteria e del valvolame che da solo conta trecento imprese e diecimila addetti. Tessile e metalmeccanico (oltre alla rubinetteria) anche per il Vercellese con un polo biomedicale a Saluggia e un agroalimentare ancora importante.
Negli interventi di Ravanelli e Cottura non sono mancati passaggi marcati a favore del sì al referendum costituzionale, mentre Buzzi non ha fatto alcun cenno né all’appuntamento con le urne, né alla politica nazionale.
Vincenzo Boccia ha ‘benedetto’ l’aggregazione delle tre associazioni parlando di un territorio “che si apre al futuro” che sta “costruendo nel presente”. Il breve commento agli interventi dei tre presidenti, è seguita la parte di intervento tutta puntata al livello nazionale (dal referendum con Confindustria schierata per il sì agli accordi sindacali fino al processo in corso per la defiscalizzazione) e internazionale con un passaggio dedicato all’Europa che deve “cambiare passo e prima decidere cosa realizzare e con quali risorse e solo dopo fissare i capisaldi di Bilancio, e invece il contrario”. Lapidaria la chiusura: “Se il destino è contro di noi, peggio per lui. E se fuori piove, non ce ne frega niente”.
Prima dell’intervento di Boccia, Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, ha presentato lo studio, realizzato dalla Fondazione Edison, intitolato “La rilevanza economica delle province di Alessandria, Novara e Vercelli nel contesto nazionale e regionale”.  
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