Il Piemonte cresce, ma Alessandria ha il segno ‘meno’
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Enrico Sozzetti - redazione@alessandrianews.it  
17 Novembre 2016
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Il Piemonte cresce, ma Alessandria ha il segno ‘meno’

Calo 'modesto' della produzione nella periodica rilevazione diffusa da UnionCamere Piemonte. Altri territori crescono, anche in misura significativa. Le aziende più grandi soffrono meno

Calo 'modesto' della produzione nella periodica rilevazione diffusa da UnionCamere Piemonte. Altri territori crescono, anche in misura significativa. Le aziende più grandi soffrono meno

PROVINCIA – Sulla cartina della regione, spiccano pochi segni ‘meno’. Sono quelli di Alessandria, Asti e Verbano Cusio Ossola, le province dove è stata registrata la contrazione della produzione. Se Alessandria con un – 0,6 per cento deve fare i conti con una riduzione definita “modesta”, sono il Vco con un – 3,4 per cento e Asti con – 3,7 alle prese con una flessione “pesante”. All’interno di un quadro piemontese abbastanza contrastato, sono le uniche realtà ‘in rosso’, mentre gli altri territori fanno i conti con una crescita più o meno importante.

Ancora una volta il monitoraggio della congiuntura appare a chiari e scuri. È questo il risultato della indagine (numero 180) realizzata nell’ambito della collaborazione tra UnionCamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit e che la stessa UnionCamere Piemonte ha diffuso. Realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali, l’indagine è stata svolta a ottobre (il riferimento è al periodo luglio-settembre) e ha coinvolto 1.233 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 93.159 addetti e un valore pari a circa 54 miliardi di euro di fatturato. Il dato globale vede proseguire il trend positivo dell’industria manifatturiera. “Dopo il +2,2 per cento registrato nel primo trimestre dell’anno e la crescita dell’1,5 nel secondo, nel terzo la produzione industriale piemontese è incrementata del 2,7 per cento. Questo risultato – si legge su un comunicato diffuso da UnionCamere – è stato il frutto di andamenti positivi in quasi tutti i principali settori, ma la crescita non ha riguardato la totalità dei territori provinciali”.

L’indagine parla chiaro, almeno sul piano statistico: la dinamica “è stata fortemente positiva per il capoluogo regionale (+5,3 per cento), grazie soprattutto all’ottima performance evidenziata dal comparto dei mezzi di trasporto. Anche per il Novarese il risultato del periodo luglio-settembre, sostenuto dal comparto metalmeccanico, è stato particolarmente incoraggiante (+4). Sempre in crescita, ma con un ritmo inferiore alla media regionale, i tessuti manifatturieri di Cuneo (+1,9), Vercelli (+1,8) e, in misura più contenuta, Biella (+0,5)”. Quindi tocca ai territori negativi, fra cui Alessandria.

Alcuni elementi di riflessione emergono anche dall’analisi rispetto alla dimensione d’impresa. Le performance meno brillanti, in termini di produzione, hanno caratterizzato le micro imprese (0-9 addetti) che hanno subìto una contrazione dei livelli produttivi, rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 2,1 per cento. Le piccole (10-49 addetti) e le medie imprese (50-249 addetti) hanno evidenziato una crescita dell’output di analoga entità, rispettivamente pari a +2,6 e +2,7 per cento. “L’incremento più sostenuto dei livelli produttivi – rileva l’indagine di UnionCamere – ha caratterizzato le grandi imprese (oltre 249 addetti) che hanno realizzato una crescita del 7,9 per cento”.

 

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