Ernesto Ferrari: “Il Canada? Posti meravigliosi. Ma quanto bevono”
Da ingegnere ha lavorato tre anni per la sua azienda italiana nel campo delle sabbie bituminose. "La gente è molto calda, l'amore per la patria un fatto tangibile"
Da ingegnere ha lavorato tre anni per la sua azienda italiana nel campo delle sabbie bituminose. "La gente è molto calda, l'amore per la patria un fatto tangibile"
OVADA – Calgary, città nella provincia canadese dell’Alberta, è nota gli italiani per le Olimpiadi invernali del 1988, quelle dei due ori di Alberto Tomba in slalom e gigante. Viverci è un altro discorso. Ma è quanto è successo all’ingegnere ovadese Ernesto Ferrari (in basso a destra nella foto), mandato nel Grande Nord dalla sua azienda petrolifera italiana, per lavorare a un progetto. “La permanenza all’inizio doveva essere di soli sei mesi – ci ha raccontato – poi sono rimasto in Canada circa tre anni. Mi occupavo del trattamento di sabbie bituminose”. Ernesto, 45 anni, è tornato a lavorare nel milanese ma i fine settimana li passa in genere dalle nostre parti. “Il prolungarsi della mia permanenza non è stato spiacevole, anzi! È stata un’esperienza inaspettata, molto bella sia dal punto di vista lavorativo che da quello umano: posti meravigliosi, gente amichevole, donne davvero molto belle!” Abituato alla chiusura della gente delle nostre parti, Ernesto è rimasto colpito dall’atteggiamento dei canadesi. “Davvero molto ospitali. Ero arrivato il dieci ottobre, il dodici era la Festa del Ringraziamento canadese (ce l’hanno anche loro, sebbene in data diversa) e i locali mi avevano già invitato a festeggiarlo con loro.”
Le differenze culturali sono però anche altre. “Parecchie, nel bene e nel male. I canadesi si sposano e fanno figli molto presto a differenza di noi italiani, che rimandiamo quasi all’infinito. D’altra parte, rispetto a noi sono decisamente meno attaccati al lavoro e all’azienda, non si lasciano coinvolgere troppo, hanno un’attitudine quasi ‘mercenaria’. Noi lavoriamo senz’altro molto più di loro e spesso ci leghiamo all’azienda. Diverso è anche il rapporto con lo Stato: per loro è un amico, e infatti sono molto orgogliosi di essere canadesi.” Il legame fra canadesi e patria è per certi versi mostrato anche dalla foto che pubblichiamo in questo articolo. “L’ho scelta apposta, perché è stata scattata durante la Stampede, la festa nazionale canadese più importante dal punto di vista sociale. Si svolge nella prima metà di luglio, tutta Calgary è addobbata con paglie di fieno e sembra di ritornare ai tempi del Vecchio West: tantissimi sono vestiti come cowboy e cowgirl dell’Ottocento, ogni sera ci sono corse dei cavalli e delle diligenze. Nella serata finale c’è il rodeo e si finisce con feste in tutta la città dove l’alcol scorre a fiumi. In Italia rispetto al Canada siamo astemi, è incredibile la quantità di alcol che riescono a ingurgitare!”