Chiara, una vita a cavallo: “Lerma la mia seconda casa”
"Ogni giorno, uscivo da scuola e prendevo lautobus a Brignole per raggiungere il maneggio di Bavari ricorda la ragazza, pendolare tra le due città fino a pochi anni fa. Il suo ruolo, oggi, è quello di collaboratrice dellASD Hippocastano di Lerma
"Ogni giorno, uscivo da scuola e prendevo l?autobus a Brignole per raggiungere il maneggio di Bavari? ricorda la ragazza, pendolare tra le due città fino a pochi anni fa. Il suo ruolo, oggi, è quello di collaboratrice dell?ASD Hippocastano di Lerma
OVADA – I cavalli piacciono a tutti i bambini ma, per alcuni, passare dalla visita ad un maneggio e da una semplice carezza a farne una passione, il passo è davvero breve. E’ il caso della genovese Chiara Pignero che ha solo 20 anni, ma ne ha passato almeno 14 immersa nel mondo dell’equitazione. Prima lezione a sei anni ad Arenzano, per proseguire a Molassana, a Rapallo ed infine a Bavari, nel periodo della scuola secondaria, quando nella sua vita è entrata la cavalla Shelley, tutt’ora con lei. “Un periodo entusiasmante – ricorda Chiara –. Ogni giorno, uscivo da scuola e prendevo l’autobus a Brignole per raggiungere il maneggio di Bavari”. La decisione di proseguire il suo percorso all’ASD Hippocastano di Lerma le ha creato un’ulteriore fatica: dapprima a lezione due volte la settimana, accompagnata dal padre, poi allenamento quotidiano, con spostamento in treno da Genova ad Ovada. “A poco a poco l’Hippocastano è diventata la mia seconda casa. Ho vissuto un’adolescenza alternativa, con poca vita sociale al di fuori della scuola e dell’ambiente dell’equitazione. Il mio percorso scolastico è comunque andato alla grande, su questo i miei genitori erano irremovibili: studiavo la sera, al ritorno da Lerma, e se necessario, mettevo la sveglia due ore prima, ogni mattina, per recuperare”.
E visto che già dalla terza liceo, Chiara passava le vacanze estive all’Hippocastano, anche il trasferirsi definitivamente, dopo la maturità, da Genova a Lerma, è stata una tappa assolutamente affine con la sua scelta di vita. Il suo ruolo, oggi, è quello di collaboratrice dell’ASD: “La prima tappa raggiunta è stata quella dell’OTEB, per insegnare all’interno dei maneggi, poi ho cominciato un percorso di otto unità didattiche in giro per l’Italia, fra cui Grosseto, Modena e Firenze, e sto ora affrontando l’esame di istruttore di primo livello. Dal punto di vista agonistico sto facendo categorie riservate al primo grado: con i miei cavalli, Klaiton e Landkonig, salto i 130 cm. e il mio obiettivo è salire ancora di categoria”. In scuderia ha anche Solana, una puledra di due anni e mezzo che sarà il futuro per la sua carriera agonistica. “La mia sfida – conclude Chiara – è riuscire a domarla, partendo da zero. Lavorare con un cavallo insegna sia il rispetto che il mettersi in armonia con se stessi e con gli altri, ti aiuta a sviluppare una maggiore sensibilità, ti insegna l’ordine, la disciplina e il rispetto anche per chi incontri in gara o semplicemente nel campo in cui ti alleni”.