Edilizia scolastica in buona salute, ma mancano i fondi
I dati del Rapporto Ecosistema Scuola, lindagine annuale di Legambiente, vede Alessandria al 37° posto sulle prime cinquanta. Le diverse competenze per la gestione affidate ai Comuni e alla Provincia
I dati del Rapporto Ecosistema Scuola, l?indagine annuale di Legambiente, vede Alessandria al 37° posto sulle prime cinquanta. Le diverse competenze per la gestione affidate ai Comuni e alla Provincia
“Vetusto il patrimonio immobiliare degli edifici scolastici” del Piemonte, rileva l’indagine. Il 76,1 per cento degli edifici è stato costruito prima della legge antisismica del ’74 con destinazione d’uso non solo come scuole (81,6 per cento), ma anche alcuni edifici storici (16,7 per cento), abitazioni (0,9 per cento) e caserme (0,2 per cento). Solo lo 0,4 per cento è stato costruito secondo i criteri della bioedilizia e l’1,2 per cento con criteri antisismici. Il 2,4 per cento degli edifici “ha avuto la verifica di vulnerabilità sismica a fronte del 31 per cento della media nazionale”, un dato “che si accompagna a quello relativo alla percentuale di edifici che hanno bisogno di manutenzione urgente che sono ancora il 46,3 per cento a fronte del 39,4 per cento della media nazionale”. In più, sottolinea sempre l’indagine, va preso in considerazione “il fatto che solo nel 6,2 per cento degli edifici sono state effettuate le indagini diagnostiche dei solai, mentre solo il 2,5 per cento ha avuto interventi di messa in sicurezza”. Il 61,3 per cento delle scuole piemontesi (“ben al di sopra della media nazionale che è del 46 per cento”) ha goduto negli ultimi anni di interventi di manutenzione straordinaria: 25.442 euro di media per singolo edificio nel 2015 e negli ultimi 5 anni 27.198 euro. Torino e Novara sono le amministrazioni che hanno investito di più. “Buona” è la situazione delle certificazioni cui sono dotate le scuole: collaudo statico (57,6 per cento), idoneità statica (52,7 per cento), agibilità (73,3 per cento) e quella igienco-sanitaria (86,4 per cento), più bassa rimane la percentuale della certificazione di prevenzione incendi, il 28,5 per cento a fronte del 42 per cento della media nazionale. Rispetto all’impatto ambientale, il 76,7 per cento delle scuole utilizza fonti di illuminazione a basso consumo, mentre invece risulta “scarso” l’utilizzo di fonti rinnovabili fermo al 7,9 per cento.
Lo stato di salute degli immobili scolastici della provincia di Alessandria appare complessivamente abbastanza buono, ma il vero nodo irrisolto è relativo all’età media delle strutture, poiché in molti casi si tratta di edifici che risalgono agli anni Sessanta, se non prima in alcuni casi, che devono essere adeguati alle nuove normative ed esigenze didattiche. La gestione degli edifici che ospitano gli istituti scolastici dell’infanzia e primaria, di primo e secondo grado è di competenza dei Comuni, mentre quelli delle scuole secondarie sono affidati alla Provincia che ha mantenuto la competenza anche dopo la trasformazione in ente di secondo livello. Ma se la competenza è rimane, i fondi sono sempre irrisori. “Oltre alla manutenzione ordinaria, non riusciamo a fare altri interventi vista l’assenza di risorse” è il commento che arriva dagli uffici della amministrazione provinciale. Si riesce ad andare avanti “grazie ai bandi regionali, ma è difficile se non impossibile programmare”.
L’ultimo che ha portato qualche finanziamento nell’Alessandrino è il bando “Mutui” per gli interventi del triennio 2015-2017. Hanno partecipato una decina di scuole della Provincia, ma solo quattro sono andati e buon fine: Volta di Alessandria (780 mila euro per interventi di messa insicurezza attraverso il risanamento e riqualificazione dell’immobile, anche ai fini dell’antincendio e del risparmio energetico); Balbi di Casale (intervento straordinario di rifacimento della copertura e sostituzione di serramenti, per 685 mila euro); Parodi di Acqui Terme (intervento straordinario per la messa in sicurezza dell’immobile mediante risanamento e novazione dei suoi elementi costitutivi ai fini della prevenzione incendi e del miglioramento energetico per 630 mila euro); Boccardo-Doria di Novi per interventi di miglioramento strutturale ai fini antisismici (485 mila euro).