Casa di carità: consegna degli attestati con sguardo al futuro
L'istituto ovadese ha riunito gli alunni per la consegna degli attestati, tra un'analisi del presente ("C'è un gran bisogno di formazione") e del futuro (sono in ballo nuovi progetti, come ad esempio Lorto dei talenti) e
L'istituto ovadese ha riunito gli alunni per la consegna degli attestati, tra un'analisi del presente ("C'è un gran bisogno di formazione") e del futuro (sono in ballo nuovi progetti, come ad esempio ?L?orto dei talenti?) e
OVADA – Mattinata dedicata alla tradizionale consegna degli attestati per gli alunni della Casa di Carità – Arti e mestieri di Ovada. Sabato scorso quasi duecento ragazzi, iscritti ai vari corsi, si sono riuniti nell’aula magna dell’istituto di via Gramsci per ricevere l’atteso documento dalle mani degli insegnanti. Non sono mancati gli spunti di riflessione, soprattutto da parte della direttrice Marisa Mazzarello. “Considerate di avere 38 persone – ha analizzato – che richiedono una maggiore competenza in campo informatico, così importante al giorno d’oggi, l’autorizzazione a iscriverne solo 16 e fondi dalla Regione solo per 12. E gli altri cosa fanno?”. L’obiettivo resta quello di attirare un numero sempre crescente di iscritti, magari coinvolgendoli nei nuovi progetti lanciati (“L’orto dei talenti”), anche se bisogna fare costantemente i conti con i fondi a disposizione.
“Oggi il mondo del lavoro – ha commentato il senatore Federico Fornaro – subisce cambiamenti a una velocità molto più rapida rispetto al passato. E la formazione professionale può essere uno strumento importante proprio per adattarsi a queste sfide. Chi avrebbe detto dieci anni fa che la professione di sviluppatore di app sarebbe diventato così importante. In questo edificio di respira tradizione ma anche proiezione al futuro”. Dai laboratori è uscita anche l’applicazione di Ovada, il compendio informatico pensato per dare informazioni sul telefonino a visitatori e turisti. “Qui si lavora con i ragazzi – ha concluso Mazzarello – ma si lavora anche con gli adulti. E la priorità più urgente è proprio quella di dare risposta alle situazioni di estremo bisogno con le quali spesso ci confrontiamo”.