Giulia, ricercatrice in Francia: “Un sogno senza spazio in Italia”
Attualmente collabora con l'Università di Bordeaux dopo una laurea a Padova. Il suo campo è quello delle Neuroscienza. "Anche qui non è così facile ma l'ambiente è molto vivo. Ovada? La mia casa"
Attualmente collabora con l'Università di Bordeaux dopo una laurea a Padova. Il suo campo è quello delle Neuroscienza. "Anche qui non è così facile ma l'ambiente è molto vivo. Ovada? La mia casa"
E la foto in questione, in cui si ritrae nell’atto di darsi una martellata è arrivata seconda nel concorso ideato da AXA Research Found. “A Padova – prosegue – ho collaborato a ricerche che si occupavano del ruolo del sistema motorio nell’interazione sociale. Attraverso l’utilizzo della stimolazione magnetica è stato possibile evidenziare la flessibilità del sistema motorio umano durante l’esecuzione di gesti collaborativi, come passare un oggetto a qualcuno. Il dolore è una situazione che segnala un potenziale pericolo per l’organismo. I risultati riportati nella mia tesi evidenziano un atteggiamento di fuga e irrigidimento nell’osservatore di fronte a una situazione di dolore provata da qualcun’altro. Questi dati possono far pensare che non siamo poi così altruisti e disposti a aiutare gli altri in difficoltà, o almeno prima di soccorrere una persona in uno stato doloroso il nostro sistema motorio fa in modo di difenderci da un potenziale pericolo”.
Quello di Giulia è uno dei tanti, troppi casi in cui all’estero è stato più facile seguire il percorso prescelto. “Uscita dalle superiori ero interessata all’arte decorativa ma ho realizzato che sarebbe stato difficile viverci. Alla fine la mia scelta è caduta su psicologia perché ho pensato che in questo modo avrei potuto aiutare gli altri. Bordeaux, dove vivo e lavoro, una città studentesca molto viva, che richiama sempre più abitanti ogni anno. Anche in Francia, comunque è difficile trovare un posto fisso come ricercatore: bisogna passare concorsi e trovare laboratori disposti ad accoglierti. Al momento non so in quale paese o città mi vorrò stabilire in futuro, la migliore soluzione sarà valutare le possibilità che mi verranno offerte. In ogni caso in tutti questi anni il punto fermo, “casa mia” è sempre stata Ovada, anche se il tempo che vi trascorro è sempre troppo breve”.