Guerra del grano, produttori separati in casa mentre la trebbiatura arriva in piazza
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Guerra del grano, produttori separati in casa mentre la trebbiatura arriva in piazza

Ancora blocco delle contrattazioni alla Borsa Merci di Alessandria. Cia e Confagricoltura puntano a Roma. Coldiretti manifesta nel capoluogo e distribuisce gratuitamente il pane

Ancora blocco delle contrattazioni alla Borsa Merci di Alessandria. Cia e Confagricoltura puntano a Roma. Coldiretti manifesta nel capoluogo e distribuisce gratuitamente il pane

ECONOMIA E LAVORO – La guerra del grano continua. Ancora bloccata la Borsa Merci, alla Camera di Commercio di Alessandria, con le quotazioni nuovamente sospese. E ancora la Coldiretti in piazza per una manifestazione pubblica in cui non mancherà la simulazione della trebbiatura e la distribuzione gratuita del pane.

La provincia di Alessandria, seconda dopo Bologna per produzione, è sempre in prima linea nella battaglia per un prezzo equo per il grano tenero. Però è anche sempre separata in casa. Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Confagricoltura fanno massa critica e decidono prima di non partecipare alle quotazioni di Borsa per due sedute di seguito, poi incontrano Rita Rossa, nella doppia veste di presidente della Provincia e sindaco di Alessandria, quindi i rappresentanti delle associazioni annunciano un prossimo confronto diretto con Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, coordinato con la stessa Rossa e che potrebbe avvenire verso la fine di agosto per “portare all’attenzione nazionale la difficoltà del settore del frumento tenero”.

Coldiretti, invece, sull’onda dello slogan ‘No grano, no pane!’ organizza per domani, mercoledì, una iniziativa che vedrà simbolicamente occupare la piazza del Cavallo, di fronte alla sede associativa di corso Crimea, dove “verrà portato un ‘tiro di trebbiatrice’ e alcuni aspetti coreografici per ricreare gli elementi più significativi della filiera cerealicola, dal campo alla tavola” come annuncia Roberto Paravidino, presidente provinciale. L’appuntamento è alle 10.30 con la trebbiatura in piazza e la distribuzione gratuita di un pane fresco realizzato dalle aziende di ‘Campagna Amica’ confezionato in apposito sacchetto. Obiettivo è “promuovere il prodotto del territorio, ma solo quello marchiato Coldiretti. Per ora niente azioni comuni, mentre l’occhio è puntato sul business associativo. Non a caso è stata Coldiretti a promuovere il progetto di Filiera agricola italiana (Fai) che è stato esteso ad alcune etichette della grande distribuzione (da Coop Italia a Iper) fino ai marchi come Ghigi, Valle del grano Jolly Sgambaro, Granoro, Armando e Voiello (gruppo Barilla). La Fai è il progetto economico di Coldiretti “per un nuovo sviluppo dell’agricoltura italiana basata su eticità dei comportamenti, dei prezzi e dei redditi, qualità delle produzioni, trasparenza dei processi di produzione e massima informazione al consumatore”.

Cia e Confagricoltura Alessandria, dal canto loro, rispetto all’emergenza prezzi del frumento tenero prodotto sul territorio, hanno intanto incontrato Rita Rossa. Erano presenti i presidenti Gian Piero Ameglio (Cia Alessandria) e Luca Brondelli (Confagricoltura Alessandria), il direttore di Confagricoltura, Valter Parodi, il presidente di Zona Cia Alessandria, Massimo Ponta. I due presidenti hanno illustrato le problematiche del comparto e spiegato le ragioni del blocco delle quotazioni. “Rita Rossa – si legge su un comunicato congiunto diffuso al termine dell’incontro – ha dichiarato il sostegno e l’appoggio totale a ogni iniziativa proposta dalle Confederazioni che possa portare alla risoluzione dei problemi oppure ad una loro mediazione. Inoltre, ha espresso la volontà di revisionare il documento di programmazione e sviluppo in funzione della redazione del Piano regolatore aggiornato, per valorizzare meglio le aree agricole del territorio che rischiano l’abbandono anche in seguito alle difficoltà crescenti”.

Dal grano al pane i prezzi aumentano in media del 1450 per cento con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali. Ogni quintale è pagato 14 euro il che vuol dire circa 14 centesimi al chilo per il grano tenero che viene usato per fare il pane. Attualmente in provincia sono coltivati circa 33.000 ettari con una resa media di cinquanta/sessanta quintali per ettaro per una produzione annua pari a circa 1.800.000 quintali. Il problema del prezzo equo,peraltro, non è solo alessandrino o italiano. Il valore del grano è legato a una economia mondiale in mano a cinque multinazionali e a un sistema internazionale di quotazione analogo a quello dei future del petrolio e quindi profondamente soggetto a manovre speculative.

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