La buona alternanza scuola-lavoro dipende da una circolare
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La buona alternanza scuola-lavoro dipende da una circolare

Forse nell’arco del mese arriverà l’attesa disposizione che spiegherà le modalità dell’inserimento delle aziende nel registro imprese affidato alle Camere di Commercio. Accordo fra Università del Piemonte Orientale e Ufficio scolastico regionale. UnionCamere premiata dall’Europa

Forse nell?arco del mese arriverà l?attesa disposizione che spiegherà le modalità dell?inserimento delle aziende nel registro imprese affidato alle Camere di Commercio. Accordo fra Università del Piemonte Orientale e Ufficio scolastico regionale. UnionCamere premiata dall?Europa

PROVINCIA – In Italia si aspetta sempre una circolare che spieghi quello che la legge non spiega. E la ‘buona scuola’ non è ovviamente da meno. Così in provincia di Alessandria, come in tutto il Paese, gli studenti (circa novemila) delle terze, quarte e quinte degli istituti superiori si preparano ad affrontare nel prossimo triennio l’alternanza scuola-lavoro, resa obbligatoria per tutti dalla legge 107 dell’anno scorso. Mentre quelli di terza hanno già iniziato a fare i conti con questa nuova esperienza, forse nell’arco del mese arriverà la tanto attesa circolare che spiegherà le modalità dell’inserimento delle aziende nella sezione apposita di un registro imprese la cui tenuta è affidata alle Camere di Commercio. “Per ora siamo solo in mezzo alla confusione” commenta con una punta di amarezza Gian Paolo Coscia, presidente dell’ente camerale alessandrino. “A causa di una serie di ritardi, compresa questa circolare che deve chiarire l’aspetto economico della gestione del registro (utilizzo a pagamento o no), l’anno scolastico 2015 – 2016 è stato di fatto perso e tutto quanto si concentrerà in due anni con gli inevitabili problemi e disagi per scuole e imprese”.

Se la legge individua le Camere di Commercio come il coordinatore fra i mondi del lavoro e dell’istruzione, è vero che la mancanza di chiarezza ha come ricaduta inevitabile che i diversi soggetti coinvolti procedano in ordine sparso con intese di varia natura dall’indefinito valore. In provincia, circa due mesi fa, è stato sottoscritto un ‘accordo quadro’ fra Confindustria Alessandria e Ufficio scolastico provinciale con il quale l’associazione degli industriali si è impegnata “in azioni di comunicazione e di sensibilizzazione verso le aziende per individuare operatori d’impresa disponibili a interventi didattici su specifici argomenti di interesse aziendale di natura tecnologica, economico-finanziaria, gestionale e sull’imprenditorialità, e a occasioni di visite aziendali, così come sui temi della comunicazione d’impresa, delle attività di assistenza sociale in ambito aziendale e nel campo della valorizzazione di beni artistici e culturali”.

L’altro giorno è stata la volta dell’Università del Piemonte Orientale e dell’Ufficio scolastico regionale che hanno firmato un accordo “per la realizzazione di attività di Alternanza Scuola-Lavoro”. L’Upo “mette in campo le competenze di tutti i Dipartimenti e dello staff amministrativo attraverso un catalogo di 61 attività formative, incrementabili in futuro, che negli anni accademici 2015-16 e 2016-17 coinvolgeranno 566 studenti delle province di Alessandria, Novara e Vercelli. Il catalogo completo sarà disponibile e consultabile on-line grazie alla piattaforma Moodle”. In Piemonte, nel 2015-16, sono coinvolti complessivamente 34.000 studenti delle classi terze, ma a regime gli studenti impegnati saranno 100.000.

“Questa norma – sono ancora parole di Gian Paolo Coscia – è nata guardando per prime alle scuole e poi alle aziende che devono ricevere gli studenti. Gli enti camerali devono coordinare istituti scolastici e aziende, ma sulla gestione del registro non mancano i problemi. Infatti – prosegue il presidente della Camera di Commercio di Alessandria – l’alternanza scuola lavoro non riguarda solo le imprese, bensì anche enti pubblici, studi professionali e soggetti non imprenditoriali. Per questi ultimi non abbiamo una gestione in termini di database però c’è comunque una responsabilità tecnica da parte nostra”. La speranza è che in questa fase l’attesa circolare possa fornire indicazioni più precise.
Intanto nelle scorse settimane la Commissione Europea ha valutato positivamente, fra oltre ottanta proposte, il progetto presentato da UnionCamere Piemonte, in collaborazione con la Camera di commercio regionale del Rhone-Alpes all’interno del gruppo di lavoro dell’Euroregione AlpMed, nell’ambito del programma Erasmus+ “Azione chiave 3. Sostegno alle piccole e medie imprese impegnate in attività di apprendistato”. Il progetto, biennale, vedrà le Camere di Commercio impegnate nella realizzazione e gestione di una piattaforma in grado di ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, con lo scopo di creare percorsi formativi in linea con le esigenze e le richieste delle imprese e, quindi, di favorire l’occupazione giovanile. “Siamo orgogliosi che, proprio in questo momento nel quale il legislatore sta riflettendo sulle funzioni da affidare alle Camere di commercio italiane, la Commissione europea ci abbia voluto riconoscere ruolo e competenza come soggetti che possono facilitare il rapporto fra giovani e piccole e medie imprese” rileva Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte. 

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