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    Cambiamenti,
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    Davide Notti - redazione@alessandrianews.it  
    28 Maggio 2016
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Cambiamenti, consumo di suolo e verde pubblico

    Una semplice analisi di alcuni dati recenti (2000 e 2012) permette anche per la nostra provincia di fare una stima approssimata di come è variato l'uso del suolo durante l'ultimo decennio. Serravalle Scrivia, per via dell'enorme urbanizzazione dell'Outlet, è il comune della Provincia con il maggiore consumo di suolo in percentuale

    Una semplice analisi di alcuni dati recenti (2000 e 2012) permette anche per la nostra provincia di fare una stima approssimata di come è variato l'uso del suolo durante l'ultimo decennio. Serravalle Scrivia, per via dell'enorme urbanizzazione dell'Outlet, è il comune della Provincia con il maggiore consumo di suolo in percentuale

    OPINIONI – Il database Corine permette di vedere come scala europea è cambiato l’uso del suolo a partire dagli anni ’90. Una semplice analisi di alcuni dati recenti (2000 e 2012 ) permette anche per la nostra provincia di fare una stima approssimata di come è variato l’uso del suolo durante l’ultimo decennio.

    L’uso del suolo in Provincia
    Se guardiamo alla composizione dell’uso del suolo vediamo come circa la metà del territorio provinciale è occupato da terreni agricoli, circa un 45 % da aree con vegetazione spontanea o aree miste agricole e forestali. Meno del 4% del territorio è interessato da aree urbanizzate, tuttavia questo dato è sottostimato perché non si tiene conto della rete viabile delle moltissime case sparse che occupano il territorio. Ovviamente òa distribuzione dell’uso del suolo mostro come le aree meno antropizzate siano la Val Borbera e il parco delle Capanne di Marcarolo. La pianura salvo, il parco fluviale del Po si presenta come uno spazio totalmente antropizzato da agricoltura ed aree urbane.

    I cambiamenti negli anni 2000
    Il confronto fra l’uso del suolo fra il 2000 ed il 2012 tuttavia è già sufficiente a comprendere alcuni trend di come cambia l’aspetto della provincia:

    – Aumento della aree urbanizzate (+12 % legate soprattutto a infrastrutture, aree industriali o commerciali), quelle che contribuiscono al noto processo di consumi di suolo. In questa pubblicazione si entra con maggiore dettaglio sul consumo di suolo in Piemonte: http://www.regione.piemonte.it/territorio/dwd/documentazione/pianificazione/consumoSuolo_2008.pdf. Interessante notare come Serravalle Scrivia per via dell’enorme urbanizzazione dell’Outlet sia il comune con il maggiore consumo di suolo (in percentuale della Provincia); a livello cittadino nella zona di Alessandria la zona Alessandria 2000 e Panorama sono le zone dove maggiore è stato il consumo di suolo agricolo. Questi dati sottolineano la necessità di norme per limitare il consumo di suolo.

    – Diminuzione delle aree agricole (-2%); l’espansione delle aree urbanizzate è avvenute a spese soprattutto delle aree agricole, parte delle aree agricole sono state anche abbandonate e occupate da vegetazione spontanea. Nel dettaglio del tipologia di aree agricole si nota ad esempio una diminuzione delle aree a vigneto e pascolo ed un aumento delle aree coltivate a riso.

    – Le aree con vegetazione spontanea sono invece stabili in leggero calo (-1%), anche se compensate dalle aree miste agricole / vegetazione spontanea dall’aumento. Le altre aree naturali ovvero corsi d’acqua e rocce nude occupano porzioni di area insignificanti ai fini delle statistica.

    Alessandria e le aree verdi
    Per un’analisi in dettaglio sono disponibili dalla Regione Piemonte ad esempio per il comune di Alessandria (figura 2) anche in questo caso la maggior parte dell’area è occupata da colture agricole seguita da aree edificate o da infrastrutture. Nel nostro comune le aree con vegetazione spontanea sono molto piccole e limitate di fatto alle sponde di Tanaro e Bormida, e in qualche zona collinare. In compenso all’interno dell’area urbana le aree verdi pubbliche e private sono le principali aree coperta da vegetazione.
    Nel dettaglio della città possiamo vedere la distribuzione delle aree verdi pubbliche (figura 5) e ‘l’indice verde’ ossia l’indice NDVI (derivato dai dati dal satellite Landsat che misura l’attività di fotosintesi della vegetazione) medio per vari settori della città.
    Come facilmente immaginabile i quartieri del centro con alta densità di edifici sono quelli con indice NDVI più basso, mentre in quartieri periferici sono quelli con indice NDVI maggiore. E’ interessante però notare come questo non dipende direttamente solo dalla presenza di verde pubblico ma anche dalla tipologia di edificio.
    Negli Orti ad esempio non ci sono grandi aree verdi pubbliche (salvo il parco Carrà, che però rientra nel settore Galimberti) tuttavia l’indice è alto per via delle molte case con giardini ed orti, la stessa cosa avviene nel settore primo Cristo (via Maggioli).
    Le aree di verde pubblico di maggiore dimensione ci sono i tre forti Cittadella, Acqui e Ferrovia anche se non sono tutte a fruizione pubblica completa, seguono i giardini pubblici e il parco Carrà. In totale le aree verdi in città raggiungono 0.85 kmq. Su circa 10 kmq di area urbana.
    Interessante la pianificazione urbanistica dell zona ZR 14 (o casermette) si presenta con numerosi aree di verde pubblico che si trovano all’interno dei quadrilateri di edifici.
    Per lo stato dei parchi cittadini invece vi rimando a questo articolo.


    Figura 1 Uso del suolo in Provincia di Alessandria (2012- CORINE)

     


    Figura 2: Distribuzione uso del suolo in Provincia di Alessandria nel 2000 e nel 2012


    Figura 3: Variazione di uso del suolo in Provincia di Alessandria tra il 2000 ed il 2012


    Figura 4 Uso del suolo nel comune di Alessandria (Regione Piemonte, 2012)


    Figura 5: Ndvi (indice verde) medio per zona di Alessandria e principali aree verdi pubbliche

     

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