Rischio idrogeologico alto, eppure si continua a costruire
Alessandria, si sa, è a rischio alluvioni. Ma cosa è stato fatto per ridurre la minaccia? Legambiente bacchetta tutti: il Piemonte è messo male
Alessandria, si sa, è a rischio alluvioni. Ma cosa è stato fatto per ridurre la minaccia? Legambiente bacchetta tutti: il Piemonte è messo male
Sindaci inadempienti
“Nella maggior parte dei casi i sindaci non fanno abbastanza sia in termini di azioni di prevenzione sia nella gestione delle emergenze”, denuncia Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. E chi si rimbocca le maniche, purtroppo, potrebbe avere un secondo fine. “In molti casi vengono realizzati argini senza un reale studio sull’impatto a valle, sono cementificati alvei. La messa in sicurezza si trasforma in un alibi per continuare a costruire”.
Alessandria, città tra due fiumi, è notoriamente a rischio. I dati forniti da Legambiente sono espliciti: presenza di industrie, quartieri e strutture sensibili in aree di pericolo idrogeologico. Nell’ultimo decennio è stato persino concesso di edificare (fonte Legambiente, Comuni, dati 2015).
Di contro la città si occupa e si preoccupa di manutenzione e di opere di mitigazione del rischio. Non sono previsti interventi di delocalizzazione per spostarsi dai punti critici di possibili esondazioni. Il piano di emergenza è aggiornato come da normativa regionale, ma – stando sempre ai dati forniti a Legambiente – non ci sarebbe sufficiente attività di informazione ai cittadini, sebbene si facciano esercitazioni e simulazioni su scenari catastrofici.
La conclusione del presidente Dovana sulla situazione generale piemontese è quella che tutti vorrebbero ma che evidentemente è più difficile da realizzare: “Siamo convinti che sia necessario uscire dalla cultura delle emergenze, promuovendone una nuova legata alla prevenzione del rischio idrogeologico”.