“Giustizia italiana vergognati”
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“Giustizia italiana vergognati”

Un lungo corteo, da piazza della Libertà fino a corso Crimea, davanti al tribunale di Alessandria, simbolo della giustizia a metà. Si è svolta ieri la manifestazione dell'associazione familiari delle vittime della strada, voluta fortemente dalle quattro famiglie dei giovani ragazzi francesi rimasti uccisi sull'autostrada A 26

Un lungo corteo, da piazza della Libertà fino a corso Crimea, davanti al tribunale di Alessandria, simbolo della giustizia a metà. Si è svolta ieri la manifestazione dell'associazione familiari delle vittime della strada, voluta fortemente dalle quattro famiglie dei giovani ragazzi francesi rimasti uccisi sull'autostrada A 26

ALESSANDRIA – Un lungo corteo, da piazza della Libertà fino a corso Crimea, davanti al tribunale di Alessandria, simbolo della giustizia a metà. Si è svolta ieri la manifestazione dell’associazione familiari delle vittime della strada, voluta fortemente dalle quattro famiglie dei giovani ragazzi francesi rimasti uccisi sull’autostrada A 26, una sera d’agosto del 2011. Alla guida di un Suv c’era un imprenditore di orginine albanese, Ilir Beti, condannato a 18 anni e 4 mesi di carcere ed ora agli arresti domiciliari. Guidava contro mano, sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Una decisione, quella della concessione dei domiciliari, cha ha lasciato interdetti i genitori dei quattro ragazzi, riuniti nell’associazione Un Chemin pour Demain.
Striscioni e foto, ieri, ad Alessandria, per ricordare le giovani vittime e tutti i morti sulla strada. “Giustizia italiana vergognati”, “Dopo avere perso la vita sulla strada i nostri figli l’hanno persa di nuovo nelle aule dei tribunali”, dice Christine Lorin, la madre battagliera di uno dei ragazzi. 
La sentenza di condanna per omicidio doloso non è ancora definitiva. Si attende la decisione della Corte di Cassazione, che si esprimerà per la seconda volta. La prima, infatti, la suprema corte aveva rinviato in Assise il procedimento, perchè se ne riesaminasse la matrice (omicidio doloso o colposo). Nel frattempo il parlamento italiano ha approvato la legge sull’omicidio stradale.  

Ezio Bressan, rappresentante alessandrino dell’associazione della famiglie ribadisce: “c’è molto da fare per riuscire a trasformare l’auto in un mezzo di trasporto e non in una arma.  Non riteniamo giusta la concessione degli arresti domiciliari a Ilir Beti, assassino dei 4 ragazzi francesi, ma la manifestazione non è solo contro la decisione, tutti noi vogliamo una giustizia giusta e non vendette.”

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