Infermieri pediatrici, specializzati ma disoccupati
Difficile è la situazione non solo per i pediatri, ma anche per il loro corrispettivo infermieristico. Ma in questo caso il problema è opposto: se i pediatri scarseggiano, gli infermieri pediatrici sono troppi e restano disoccupati
Difficile è la situazione non solo per i pediatri, ma anche per il loro corrispettivo infermieristico. Ma in questo caso il problema è opposto: se i pediatri scarseggiano, gli infermieri pediatrici sono troppi e restano disoccupati
SALUTE – Difficile è la situazione non solo per i pediatri, ma anche per il loro corrispettivo infermieristico. Ma in questo caso il problema è opposto: se i pediatri scarseggiano, gli infermieri pediatrici sono troppi e restano disoccupati. Il segretario regionale Nursing Up (il sindacato degli infermieri italiani) Claudio Delli Carri lancia l’allarme: “le università sfornano quasi 300 infermieri pediatrici l’anno ma gli ospedali non li assumono. Esiste un problema estremamente importante legato alla loro figura: c’è uno scompenso enorme tra gli infermieri pediatrici che ogni anno si laureano e il numero di essi che trovano un reale sbocco lavorativo. E’ necessario intervenire per programmare meglio questo settore dell’infermieristica, perché è assurdo formare tanti infermieri specializzati che poi diventano, di fatto, solo dei disoccupati”.
È un allarme basato su numeri assai significativi: dal 2011 ad oggi, ossia negli ultimi 5 anni, in Italia si sono laureati 1440 infermieri pediatrici, quasi 300 l’anno, ma i posti di lavoro messi a bando in tutto il Paese, nello stesso lasso di tempo, sono stati solo 72.

“Così le università – prosegue Delli Carri – rischiano di diventare delle fabbriche di disoccupati o di pendolari europei, visto che molti di questi infermieri trovano lavoro all’estero, in Inghilterra ad esempio. È assurdo sprecare un patrimonio professionale di questo tipo”.
Una situazione purtroppo sempre più frequente in Italia, che coinvolge tutti i campi lavorativi e che provoca una sistematica perdita di talenti non valorizzati.