Il dialetto? Su Facebook diventa un gioco
Quasi 350 membri fanno parte del gruppo "Ra-sghinsèra", un modo divertente per confrontarsi con la lingua più tipica del paese. Il creatore Sauro Gadget: "Nessuna pretesa intellettuale ma cerchiamo di scriverlo correttamente"
Quasi 350 membri fanno parte del gruppo "Ra-sghinsèra", un modo divertente per confrontarsi con la lingua più tipica del paese. Il creatore Sauro Gadget: "Nessuna pretesa intellettuale ma cerchiamo di scriverlo correttamente"
OVADA – “Appartengo a quelle generazioni che hanno avuto come lingua madre il dialetto e che poi hanno imparato molto faticosamente la lingua italiana a scuola” . Sauro Gadget è uno dei creatori del gruppo facebook “Ra sghinsèra” (in italiano la raganella, lo strumento in legno che fa rumore tramite rotazione). Nato sette mesi fa dall’idea di un gruppo di amici appassionati di dialetto, vanta oggi 342 iscritti che discutono, si scambiano messaggi, scherzano nella lingua tradizionale ovadese. “La fase più difficile” spiega Sauro, pseudonimo che gioca con il nome reale “ è stato scrivere nel modo più corretto possibile il dialetto ricco di accenti e suoni particolari. Oltre a discutere fra di noi abbiamo fatto riferimento al “Vocabulanu dei parole uaroxie sc-cete e Comuni” scritto da Emilio Adriano Torrielli che ha affrontato la grammatica e la sintassi dialettale, e poi ovviamente alle poesie sempre dialettali di Colombo Gajone, Franco Resecco e Vincenzo Ravera. Anche all’interno del nostro gruppo c’è chi si cimenta nello scrivere poesie dialettali. Le persone che aderiscono al gruppo si impegnano a scrivere nel modo corretto e spesso ci si corregge a vicenda in un clima conviviale e sempre educato dal quale si bandiscono discorsi quali la politica o le varie ideologie personali in modo da non creare attriti o polemiche”. Molto curioso il fatto che alcuni degli iscritti sono persone trasferitesi da Ovada molti anni fa o addirittura da bambini e ritrovano nel gruppo i detti dei propri nonni mantenendo un legame profondo con Ovada e i suoi abitanti. “ Ra Sghinsèra – chiarisce Sauro – non vuole avere nessuna pretesa intellettuale, è un modo per divertirci e per riabituare e riabituarci a parlare un linguaggio che col passare degli anni si sta perdendo e che se non salvaguardato finirà con l’estinguersi”.