Segnali di risveglio. A Sinistra qualcosa si muove anche qui…
Partiti e movimenti di Sinistra hanno un ruolo significativo un po' in tutta Europa. In Italia no. O meglio, non ancora, visto che qualcosa si sta finalmente muovendo
Partiti e movimenti di Sinistra hanno un ruolo significativo un po' in tutta Europa. In Italia no. O meglio, non ancora, visto che qualcosa si sta finalmente muovendo
In Parlamento Sel e i fuoriusciti del PD hanno dato vita a un nuovo “contenitore” denominato Sinistra Italiana, che al momento non è nient’altro che un inedito gruppo parlamentare, ma che ha destato una discreta attenzione mediatica e una qualche speranza in molti militanti. Questa iniziativa, per la verità, si colloca in un progetto più ampio, a cui stanno lavorando diversi soggetti della galassia dispersa della Sinistra nel nostro Paese, da Rifondazione Comunista alla stessa Sel, da “Act!” a “Futuro a Sinistra”, dai civatiani di “Possibile” all'”Altra Europa con Tsipras”, che dopo aver superato il quorum del 4% alle elezioni europee – ridando un po’ di speranza a quel popolo left wing sempre più confuso – ha vissuto un periodo decisamente travagliato. Il primo passo è stata la firma di un documento comune intitolato «Noi ci siamo» (invero ancora piuttosto generico, ma l’importante era incominciare, dopo il grave ritardo accumulato), e la prefigurazione di un percorso condiviso, con un appuntamento inaugurale già definito: a metà gennaio (più precisamente dal 15 al 17) è prevista una grande assemblea che dovrà vedere il varo ufficiale della nuova costituente della Sinistra, finalizzata a dare un nome e dei contenuti precisi alla “Cosa rossa” più volte evocata in questi mesi, ma finora mai realizzata in concreto.
Oltre a ciò, in campo c’è la Coalizione sociale promossa da Maurizio Landini, Segretario generale della Fiom, che in questa fase – almeno a parer nostro – ha un ruolo imprescindibile, e che ha indetto sabato prossimo (il 21 novembre) un’importante manifestazione a Roma contro la legge di stabilità e a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Molto precisi gli obiettivi della mobilitazione (che peraltro ha anche un bel nome, «Unions! Per giuste cause»): lotta contro il Job’s Act che ha reso più facili i licenziamenti (l’informazione mainstream continua a dire che sono aumentate le assunzioni a tempo indeterminato, ma è una falsità, per il semplice fatto che non esistono più contratti, appunto, a tempo indeterminato!), contro lo Sblocca Italia, contro la cosiddetta “Buona scuola”, contro la politica della disuguaglianza e le scelte del Governo di Renzi, che tra annunci e vuota retorica efficientista, guarda sempre di più a destra. Si chiedono, al contrario, investimenti pubblici e privati per modernizzare il Paese e per creare nuova occupazione stabile, un contratto nazionale per tutti, la riduzione delle tasse sul lavoro, un impegno più forte contro l’evasione fiscale e la dilagante corruzione, la modifica del sistema pensionistico contributivo puro e l’introduzione di un “reddito di dignità” (con assonanze interessanti rispetto alla recente proposta del presidente dell’Inps Tito Boeri), la fine delle politiche di austerità e, più in generale, la difesa e la riaffermazione dei principi della nostra Costituzione.
Un buon programma per un nuovo inizio. La strada è lunga, ma forse il cammino è ripreso..