The terminal in salsa italiana
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The terminal in salsa italiana

Avete presente il film "The terminal", dove Tom Hanks per assurde vicende burocratiche si trova senza documenti e deve vivere nell'aeroporto JKF di New York? Forse avremo la versione nostrana, anche se ambientata a Napoli

Avete presente il film "The terminal", dove Tom Hanks per assurde vicende burocratiche si trova senza documenti e deve vivere nell'aeroporto JKF di New York? Forse avremo la versione nostrana, anche se ambientata a Napoli

LA PECORA NERA – Avete presente il film “The terminal”, dove Tom Hanks per assurde vicende burocratiche si trova senza documenti e deve vivere nell’aeroporto JKF di New York? Forse avremo la versione nostrana, anche se ambientata a Napoli
Tutto nasce il 3 agosto scorso, quando in Spagna, grazie all’inseminazione artificiale, viene alla luce una bella bimba.
La madre biologica e la moglie, legalmente sposate in Spagna dove vivono, vanno a registrare la loro bimba e scoprono che pur trascrivendo l’atto, gli uffici anagrafici spagnoli non possono concedere un documento d’identità alla piccola perché è figlia di un’italiana.
Appreso ciò si rivolgono al Consolato generale d’Italia che respinge la richiesta, dato che in Italia non è previsto che una bimba sia figlia di due persone dello stesso sesso.
Le donne non demordono e decidono di rivolgersi al Comune di Napoli e il 30 settembre il sindaco de Magistris procede alla trascrizione definendo l’atto “un’interpretazione originale, ma costituzionalmente orientata”.
Il problema sorge quando nell’atto si inserisce come “padre” il nome della seconda madre.
A questo punto la Prefettura chiede al Comune tutta la documentazione per valutare l’atto e oggi sentenzia l’annullamento d’ufficio.
Plausi da parte dei difensori della famiglia tradizionale, fischi dai difensori dei diritti omosessuali, in mezzo il Sindaco che non demorde e promette battaglia.
Molti parlano di giustizia, altri di vuoto normativo, ma nessuno pare considerare che si sta parlando di un essere umano.
Una bimba che non ha nessuna colpa se l’Italia ha un vuoto normativo e che rischia di vedersi negati diritti importanti quali l’assistenza sanitaria o il semplice fatto di esistere.
Sicuramente possiamo dare delle egoiste a quelle due donne che pur di aver un figlio l’hanno concepito all’estero, incuranti delle leggi italiane e delle conseguenze, ma ciò non toglie che adesso questa creaturina è qui tra noi e la questione andrebbe affrontata senza tifo calcistico.
Ma ne saremo davvero in grado? Difficile crederlo…
 
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