Molare: la rabbia delle madri per la classe accorpata
Spunta un'aula più ampia per i venticinque alunni più l'insegnante. La richiesta è quella di un docente in più. La direttrice Patrizia Grillo: "Legittima la protesta ma con questo organico impossibile fare di più"
Spunta un'aula più ampia per i venticinque alunni più l'insegnante. La richiesta è quella di un docente in più. La direttrice Patrizia Grillo: "Legittima la protesta ma con questo organico impossibile fare di più"
MOLARE – Una quindicina di bambini, sul totale dei venticinque, a sorreggere uno striscione: “Non siamo polli da batteria”. Le madri poco lontano a distribuire fogli con il disegno di un pollo. E’ andata in scena così la protesta del primo giorno nella scuola di Molare. Al termine della piccola manifestazione gli alunni della terza unificata non sono entrati in classe, nell’aula fino allo scorso anno adibita alla psicomotricità che rappresenta una soluzione alternativa a quella ritenuta insufficiente dai genitori stessi. “Non stiamo giocando – spiega Daniela di Giuseppe, tra le madri del comitato – chiediamo che sia tutelata la continuità didattica. La nostra richiesta al Provveditore è di assegnare un insegnante in più in modo si possa tornare alla situazione dello scorso anno”. “Allo stato attuale – la risposta di Patrizia Grillo, direttrice dell’Istituto Comprensivo di Molare – con questo numero di docenti abbiamo adottato l’unica soluzione possibile. Se l’organico sarà potenziato valuteremo altre possibilità. La protesta delle madri è legittima ma qui cerchiamo di coniugare le esigenze di tutti gli alunni”.
“Pensiamo – spiega Eloisa Cuppari, portavoce del gruppo – che sia impossibile mettere in atto progetti personali di potenziamento e interventi mirati al recupero dei bisogni educativi speciali. I nostri figli non potranno essere seguiti come negli anni precedenti. Capiamo che il provveditore abbia ereditato una situazione difficile. Ci pare normale però che i genitori lottino per il benessere dei loro figli”. Nei giorni scorsi era stata paventata la possibilità di un’azione legale. “Non so – conclude Cuppari – ci consulteremo e faremo quel che decide la maggioranza”.