Scuola: la carica del liceo agrario
Sono 56, divisi in due classi, i ragazzi destinati dalle due classi del corso partito lo scorso anno. Studenti dall'Acquese e dalla Valle Stura. In tutto 149 matricole
Sono 56, divisi in due classi, i ragazzi destinati dalle due classi del corso partito lo scorso anno. Studenti dall'Acquese e dalla Valle Stura. In tutto 149 matricole
OVADA – A Ovada, tutti in classe a partire da lunedì prossimo alle 7.45, chi in via Voltri, chi ancora in via Galliera in attesa del completamento del polo scolastico (la Provincia ha annunciato l’avvio dei lavori per quest’autunno – e del ricongiungimento degli studenti. Solo i “primini” sono autorizzati a entrare alle 9.00. L’anno scolastico dell’Istituto Barletti è iniziato qualche giorno fa con il primo incontro tra il preside Felice Arlotta e i genitori dei prossimi alunni della prima del corso di Agraria Agroindustria e Agroalimentare. Ed è proprio sull’indirizzo attivato un anno e mezzo fa al termine di una battaglia che ha visto contrapposti i comuni di Ovada e Casale, che si concentrano le maggiori attenzioni.Un anno fa di questi tempi erano 21 gli iscritti, sufficienti a formare la prima classe. Oggi, salvo aggiornamenti dell’ultima ora, sono addirittura più del doppio. Proprio il corso che si propone di collegare lo studio fra i banchi al tessuto vitivinicolo locale traina la crescita nel numero delle iscrizioni. Sempre secondo gli aggiornamenti possibili siamo a quota 149 matricole, rispetto ai 117 usciti lo scorso luglio con la conclusione della maturità. È proprio il boom dell’agrario ad assicurare il saldo in crescita tra indirizzi che registrano gli alti e bassi fisiologici. «Tanti dei nuovi iscritti a questo corso arrivano da fuori: Acqui, Strevi, Prasco, valle Stura – spiega proprio il primo dirigente – L’indirizzo piace, grazie a laboratori e collaborazioni con la Tenuta Cannona di Carpeneto, l’Enoteca di Ovada, associazioni e aziende agricole».
D’altronde, proprio su questo fronte lo scorso anno si è registrata l’alleanza con il Pertini, l’istituto che si occupa della formazione dei ragazzi delle medie. La primavera scorsa è partito il programma di laboratori premiato dal Miur con un finanziamento di 20 mila euro. Obiettivo: iniziare i bambini allo studio delle biotecnologie, far prendere loro coscienza con il territorio nel quale si muovono uscite sul campo, esperimenti, collegamenti in streaming, utilizzo di pc e lavagne interattive, collaborazioni con aziende come Cannona e La Maddalena. «Su questo terreno – spiega Sabrina Caneva, coordinatrice del progetto assieme alla docente Enrica Primo – siamo davvero in una fase di sperimentazione che ci permetterà di valorizzare un campo che può schiudere prospettive di sviluppo importanti anche in termini di lavoro». L’iniziativa è ancora in corso e si chiuderà quest’autunno.