La bella estate
La fine dell'estate ci riporterà in modo brusco al lavoro, ai problemi accantonati, ad una situazione generale, economica, politica e sociale davvero critica
La fine dell'estate ci riporterà in modo brusco al lavoro, ai problemi accantonati, ad una situazione generale, economica, politica e sociale davvero critica
Così invece di lamentarmi del caldo (oddio un pochino l’ho fatto, ma a mo’ di esclamazione nuda e cruda) ho cercato di rimbambirmi, nel senso di tornare bambina e godere di questa estate lunga e bollente. In generale ci sono riuscita, lunghi bagni in acque simili ad un brodino, tante uscite serali alla ricerca del fresco, pic nic in luoghi ameni, nessun coprifuoco e film guardati fino a tarda ora consapevole della meraviglia costituita dall’assenza della sveglia, perchè la vera vacanza è il “vacuum” di impegni lavorativi, non il “vacuum” di ciò che ti piace, vacanza è anarchia e libertà.
Almeno questo per la testa poco allineata di Mad, perchè molti le gabbie se le creano anche in vacanza con i tour de force delle abbronzature o con la partecipazione ai divertimentifici senza i quali non sei nessuno. La sottoscritta, che è più centomila che nessuno, si è quindi trastullata con poco, come faceva da bambina, un “poco” di qualità, secondo i suoi gusti. L’unico neo, l’unica vera differenziazione rispetto a quelle immote estati infantili, è stato costituito dalla consapevolezza che anche questa sta per finire, che la farfalla avrà ancora pochi giorni per svolazzare indisturbata, poi verrà l’autunno, triste, e l’inverno, freddo.
Fosse solo una questione climatica! La fine dell’estate ci riporterà in modo brusco al lavoro, ai problemi accantonati, ad una situazione generale, economica, politica e sociale davvero critica. Stop! Solo l’ultimo capoverso mi ha provocato una stanchezza da cui mi devo riprendere. Uno, due, tre, sto già meglio, in fondo ci sono ancora alcuni giorni, calma e gesso, anche se sappiamo che quello che ci aspetta sarà un autunno se non caldo, tiepido, perchè molte sono le questioni a rosolare sulla griglia (si vede che sono ancora mode on ferragosto?).
Prima di tutto da persona coinvolta nel mondo della scuola attendo con ansia gli effetti della Riforma, sulla quale ho sempre nutrito non pochi dubbi e che temo che porterà ben poco di buono. Di fronte ad un apparato bisognoso di terapia intensiva e che si augura solo di non finire in rianimazione, intubato, al grido di “la stiamo perdendo, la stiamo perdendo” (che poi povera scuola manco ha gli organi da donare, al massimo qualche flauto), chi in questo apparato crede e lavora non può non essere in fibrillazione (dal gergo ferragostano a quello di E.R.).
Non è questo l’articolo in cui parlare estesamente della Riforma, su questo sito è già stato fatto ed in questa fase è meglio aspettare e vedere l’avvio per potere commentare con ragione di causa. L’unica notizia degna di nota è quella relativa alle nomine che sposteranno i nuovi assunti (non propriamente dei virgulti essendo precari storici attempati e con famiglia) a notevole distanza da casa con uno stipendio risicato. Tra l’altro la sede è stata attribuita con mezzi informatici sulla base di un algoritmo, così manco sai con chi potertela prendere. Si tratta di piccoli drammi e non si può liquidare la questione con frasi come “bisogna abbandonare l’idea del posto di lavoro sotto casa”.
Per una donna lasciare i figli o portarli con sè, trapiandandoli in ambienti nuovi, staccarsi dal coniuge che non può cambiar lavoro, affittare casa, avere spese di trasporto con uno stipendio di 1.150 euro al mese, è veramente una situazione pesante da sostenere.
L’autunno non ci servirà sul piatto però solo gli effetti della Riforma della Scuola, ma ci proporrà tanti e complessi problemi su cui riflettere e da affrontare. Dalla crisi economica con aumento dei prezzi pressoché continuo, ai salari sempre più bassi, alle pensioni inadeguate per un livello di vita decente, al lavoro che manca per i giovani, ai balzelli sempre più alti (diminuiranno le tasse? Lo scopriremo solo vivendo), alla sanità così tagliuzzata che neanche Edward mani di forbice, alla tenuta del governo tra tensioni nel partito di maggioranza e nuovi Nazareni in vista, tra pochi mesi scorderemo il grande caldo ed avremo invece brividi di preoccupazione.
Godiamoci questi pochi giorni restanti di “diavolo sulle colline” e poi…cielo grigio su, foglie gialle giù, cerco un po’ di blu (o di azzurro forzista?). Smile!