Lavoro: in Piemonte i primi segnali di ripresa
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
4 Agosto 2015
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Lavoro: in Piemonte i primi segnali di ripresa

Diminuisce sensibilmente il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, uno degli indicatori più sensibili dello stato di salute delle imprese industriali. Aumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Diminuisce sensibilmente il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, uno degli indicatori più sensibili dello stato di salute delle imprese industriali. Aumentano le assunzioni a tempo indeterminato

PIEMONTE – Migliorano in Piemonte i dati sull’occupazione: nel primo semestre del 2015 si rileva un discreto dinamismo rispetto all’anno precedente. Da un lato diminuisce sensibilmente il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che è uno degli indicatori più sensibili dello stato di salute delle imprese industriali. Nei dati raccolti dall’Osservatorio regionale sul Mercato del Lavoro in tempo reale dagli esami congiunti per la concessione dell’ammortizzatore sociale, risulta una rilevante caduta dei lavoratori coinvolti in procedure di cassa: a fine 2013 erano oltre 40 mila le persone interessate, a giugno 2015 il numero è sceso al di sotto delle 20 mila unità, con una flessione superiore al 50%.

Al 30 giugno in provincia di Alessandria i lavoratori in Cassa integrazione straordinaria sono 964: 202 per la cessazione dell’attività, 438 per procedure concorsuali, 249 per crisi aziendali e 75 per riorganizzazione aziendale. Ad Asti la Cassa integrazione straordinaria interessa 226 lavoratori, a Biella 228, a Cuneo 1.284, a Novara 919, a Torino 14.805, a Vercelli 493 e nel Vco 249.

Dall’altro lato, le assunzioni aumentano  dell’11,4% nel periodo gennaio-maggio, una crescita trainata dall’espansione dei contratti a tempo indeterminato standard (+63%, pari a oltre 18 mila unità aggiuntive), a seguito dei provvedimenti governativi (prima gli sgravi contributivi concessi con la finanziaria 2015, poi il contratto a tutele crescenti entrato in vigore nel mese di marzo). Le imprese hanno largamente usufruito di questi vantaggi; ne esce penalizzato, almeno in questa fase, il contratto di apprendistato (-15%), mentre viene ridimensionata la crescita degli avviamenti a tempo determinato (+5%), che risultano comunque in aumento e dove spicca il dinamismo della somministrazione (+15% circa), sospinta dalla domanda di lavoro industriale. 


“Siamo in una fase di lenta ripresa – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero – favorita sia dalla situazione economica (crollo del prezzo del petrolio e relativa svalutazione dell’euro, aspetti che indubbiamente pesano per una regione vocata all’export come il Piemonte), sia dalla novità rappresentata in generale dal pacchetto dei provvedimenti legati al Jobs Act, che non sono peraltro ancora pienamente a regime. Difficile però fare delle previsioni sulla tenuta e consolidamento di questi elementi positivi: i dati dei prossimi mesi dovrebbero chiarire meglio verso quale direzione ci stiamo muovendo. Va considerato, infatti, che la crescita rilevata avviene nel confronto con un periodo ancora fortemente critico, in cui i livelli di assunzione erano scesi al minimo; stiamo ora risalendo faticosamente la china in un contesto economico e politico ancora piuttosto fragile e contrastato. Inoltre, mancano all’appello ancora le stime Istat relative al secondo trimestre 2015, che saranno diffuse a livello regionale solo a inizio settembre e che forniranno ulteriori elementi di chiarimento”.

L’Istat ha rilasciato delle anticipazioni a livello nazionale nei giorni scorsi che segnalano una flessione contenuta dell’occupazione e una crescita della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile. “Non è detto che questo andamento si rifletta anche nei dati piemontesi – ha precisato Gianna Pentenero – si vedrà a settembre; tuttavia, come si è evidenziato, la situazione di miglioramento sul mercato porta necessariamente con sé, nella prima fase, una crescita della ricerca attiva di lavoro, che prima si manteneva su livelli più bassi in mancanza di concrete opportunità, per cui non è da escludere una ulteriore crescita tendenziale delle persone in cerca di lavoro. Gli interventi operati a favore dei giovani con il programma Garanzia Giovani, che è ormai operativamente avviato, insistono su forme di inserimento al lavoro come i tirocini, che non sono rapporti di lavoro veri e propri e non risultano quindi nelle statistiche ufficiali. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani al lavoro con forme ‘leggere’ di avviamento, sperando in una successiva conferma a tempo determinato o anche in pianta stabile con i nuovi contratti in essere; anche in questo caso occorre del tempo per capire come sta funzionando questa iniziativa, che sta mobilitando numeri non trascurabili”.

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