Ruffo Caselli: 83 anni dedicati all’arte, diviso tra Ovada e Manhattan
Ruffo Caselli è oggi considerato il caposcuola dellEsistenzialismo Cibernetico. Al centro della sua attività creativa, con unintuizione da molti ritenuta profetica, lartista pone la riflessione esistenziale sulla natura umana in relazione allo sviluppo tecnologico e sulle questioni etiche ad esso connesse.
Ruffo Caselli è oggi considerato il caposcuola dell?Esistenzialismo Cibernetico. Al centro della sua attività creativa, con un?intuizione da molti ritenuta profetica, l?artista pone la riflessione esistenziale sulla natura umana in relazione allo sviluppo tecnologico e sulle questioni etiche ad esso connesse.
Il centro di conversazione ha ben presto assunto il nome di Center for the Multidisciplinary Study of Cybernetic Existentialism ed ha promosso incontri culturali in ogni angolo degli Stati Uniti, in Sud America e in Corea.
Ha, inoltre, sponsorizzato numerose presentazioni delle opere del pittore Ruffo Caselli, nato a Firenze 83 anni fa ma ormai ovadese d’adozione, presso prestigiosi istituti culturali, biblioteche e salotti letterari.
Ruffo Caselli è oggi considerato il caposcuola dell’Esistenzialismo Cibernetico. Al centro della sua attività creativa, con un’intuizione da molti ritenuta profetica, l’artista pone la riflessione esistenziale sulla natura umana in relazione allo sviluppo tecnologico e sulle questioni etiche ad esso connesse. Dopo una vita trascorsa a Milano, Ruffo si è trasferito a Ovada, dove vive con il figlio Daniele.
Carmen Gallo, fondatrice e curatrice del Centro ci racconta: “Ho avuto il piacere e vissuto la straordinaria avventura di presentare numerose mostre del pittore Ruffo Caselli in centri culturali negli Stati Uniti e in America del Sud, dove è stato definito: il pittore della tecnologia, il poeta dei circuiti integrati, l’artista che ha dato un’anima ai robot e, perfino, il Leonardo dei nostri giorni”.
“Senza dubbio un innovatore, un visionario, un sognatore che senza volerlo ci ha condotti in un viaggio all’interno delle dinamiche della mente umana e anche in quella dei robot – dice ancora Gallo – Vedendo nella tecnologia strumenti di salvezza per una umanità confusa dai rapidi mutamenti che sta vivendo, ha creato un nuovo linguaggio estetico. Ruffo è stato il primo artista ad affrontare in maniera sistematica il tema delle nuove frontiere della tecnologia e delle conseguenti influenze sul mutare dei comportamenti umani. Una forma d’arte particolarissima, la sua: pura filosofia esistenzialista espressa in immagini”.
Il servizo completo sul Novese e sull’Ovadese in edicola fino a mercoledì 15 luglio.