“Mangiare sano con le erbe”: la storia di una passione e di una terra
Le ricette sono allinsegna della parola chiave sperimentare, allinterno delle varietà ben conosciute, allinsegna di abbinamenti tra dolce-amaro e forte-delicato. Non mancano importanti raccomandazioni e istruzioni per una buona conoscenza di quel che si raccoglie per evitare intossicazioni
Le ricette sono all?insegna della parola chiave ?sperimentare?, all?interno delle varietà ben conosciute, all?insegna di abbinamenti tra dolce-amaro e forte-delicato. Non mancano importanti raccomandazioni e istruzioni per una buona conoscenza di quel che si raccoglie per evitare intossicazioni
Le ricette sono all’insegna della parola chiave “sperimentare”, all’interno dellevarietà ben conosciute, all’insegna di abbinamenti tra dolce-amaro e forte-delicato. Non mancano importanti raccomandazioni e istruzioni per una buona conoscenza di quel che si raccoglie per evitare intossicazioni, il libro fornisce esaustive schede su ciascuna erba, istruzioni su come e dove raccogliere per rispettare il lavoro contadino e per non razziare e depauperare l’ambiente. Se per le erbette primaverili è un po’ tardi,di questa stagione possiamo trovare il finocchietto, il ginepro,la rucola, la borragine con cui cucinare un pranzo delizioso: antipasto di fegatini alle bacche di ginepro; ravioli di magro alla borragine; rotolo di manzo al finocchietto, erba amara e aglietti selvatici; ricotta dolce con miele, frutta secca e fiori.
Si diceva all’inizio dell’idea di vita che esprime questo libro: l’idea di contrastare la cultura dominante che crede che i supermercati sono una scontata alternativa alla natura dopo che la si è considerata come qualcosa di cui servirsi,da cui ricavare profitti,disinteressandosi delle conseguenze che questo atteggiamento provoca. Dalla narrazione del libro, dalle abitudini di cucina e di vita dell’autrice, ricaviamo anche delle alternative concrete che sono l’autoproduzione che può fare a meno della chimica, la ricerca e il riutilizzo di prodotti a portata di mano come risposta allo spreco e a una lunga e costosa filiera alimentare. Non saprei concludere meglio di quanto abbia fatto Steve Della Casa nella presentazione di cui riporto un passo :”Il libro di Anna Rivera è una boccata d’ossigeno, una speranza per il futuro… Così può sembrare un proclama astratto. Ma realizzate qualcuno dei piatti che suggerisce Anna, e capirete che non è così.