Cerco l’estate tutto l’anno
Così dice il celebre verso di Paolo Conte in "Azzurro". Questo incipit mi permette di spaziare su diversi argomenti e primo su tutti sull'accoglienza riservata dalla banda teutonica al premier Renzi proprio sulle note di questa canzone
Così dice il celebre verso di Paolo Conte in "Azzurro". Questo incipit mi permette di spaziare su diversi argomenti e primo su tutti sull'accoglienza riservata dalla banda teutonica al premier Renzi proprio sulle note di questa canzone
Che la mente organizzatrice abbia scelto “Azzurro” perchè è una bella canzone o perchè voleva fare una sorpresa originale non è una spiegazione plausibile? Capirei se la scelta fosse stata “Un italiano vero”, magari in versione cinese, ma Paolo Conte è un poeta e la sua canzone un piccolo capolavoro surreale della nostra Italia provinciale del tempo che fu, perchè montar su questo baraccone sul niente? Ai post(eri) l’ardua sentenza.
Tornando all’estate, climaticamente, l’attesa spasmodica di questi giorni è determinata da una serie di stagioni pluvio-temporal-alluvioniche che ci hanno trasformato in mutanti dotati di branchie e pinne, oltre che di dolori articolari. E come in un classico ormai, abbiamo avuto quindici giorni di autentico sciopone per tornare a riprendere le giacche a metà giugno.
Lasciamo agli scienziati dell’ambiente le serie disquisizioni sui cambiamenti climatici, su effetti serra o ghiacciaia che siano, su tropicalizzazione che avanza, certo è che, non per cadere nel banale, le stagioni non sono più quelle di una volta o almeno, detto in soldoni, c’è qualcosa che non quadra. Viene da osservare, però, che il mondo contadino segnalava l’estrema variabilità di questo passaggio stagionale con un proverbio che sembrerebbe farci capire che anche un tempo non era tutto rose e fiori: Aprile non ti scoprire, Maggio adaggio, Giugno il pugno… ora il pugno è diventato un po’ come quello di Mike Tyson, per dire, ma che il mese sia sempre stato balordo non c’è dubbio.
Un paio di settimane fa nell’ambito della manifestazione Sunadù a Montacuto, Pierluigi Pernigotti ha tenuto un’interessante conferenza su Pellizza (da Volpedo) e il Giarolo. Pierluigi, appassionato studioso del nostro Giuseppe, attraverso i precisi appunti presenti presso lo studio-museo di Volpedo, ha ricostruito un’escursione giovanile del pittore a caccia di schizzi per i suoi quadri avvenuta nel mese di giugno del 1888. Ebbene piovigginava e le nuvole basse gli hanno impedito di portare a termine il suo progetto di raffigurare i paesaggi nascosti dalla coltre spessa del maltempo. Insomma qualcosa è cambiato e sta cambiando effettivamente, ma niente di completamente nuovo sotto questi cieli.
E a proposito di cieli, l’estate incipiente ci ha riportato la Samantha, la nostra cosmonauta, che desiderosa della prova costume, ha deciso di farsela coi piedi per terra. A parte gli scherzi, la nostra Sam, nello spazio c’è rimasta addirittura più del dovuto per un problema tecnico e questo le ha permesso di battere un piccolo record, quello della più lunga permanenza femminile in orbita nell’ambito di un’unica missione.
Sappiate che non voglio cadere nella trappola di una blogger che più che Selvaggia, a volte, sembra semplicemente scriteriata, mentre probabilmente con un pizzico di cinismo e convenienza, veramente coi pesetti, costruisce ed imbandisce il desco per chi ha voglia di dibattere di fuffa, ma due paroline voglio dirle.
Intanto contesto che ci sia stato tutto questo ambaradan di festeggiamenti per il ritorno della Cristoforetti. I tg nazionali ne hanno dato notizia, abbiamo visto qualche foto e il video dell’impatto (quello sì impressionante) della navicella nel deserto del Kazakistan, ma non abbiamo visto interviste nè a lei e tanto meno ai suoi familiari, non abbiamo visto speciali televisivi o interi reportage giornalistici. Una ragazza coraggiosa, forte fisicamente, preparata e tosta è tornata a casa sana e salva, manco possiamo dirlo? Manco possiamo esserne orgogliosi? Ma vacce te nello spazio con i tuoi colpi di sole e i tuoi tacchi a spillo, e poi vediamo come te la cavi!
Rientro nei ranghi, oltre alle critiche alla melassa sul ritorno della Cristoforetti, altro must è stato assimilare la sua impresa a quella dei Marò difensori della patria in India (what?). A parte che paragonare le due vicende non ha senso alcuno, ma forse due domandine bisognerebbe farsele, due informazioncine bisognerebbe avercele, prima di scrivere certe deiezioni di dinosauro.
Non è una difesa della Samantha, di cui conosco solo il pedigree scientifico e le note biografiche su Wikipedia, oltre che l’aria mite di sicuro autentica, è che non se ne può più di leggere sciocchezze e vederle rilanciate come fossero verità rivelate. Lasciamo perdere, al proposito, il parere illuminato del buon Umberto (Eco) perchè l’aggancio a polemiche in questo articolo, forse, è troppo frequente, ma tra Piciarle e Napoletani per Salvini, caro professore, siamo messi davvero bene.
Cerco l’estate tutto l’anno… e, quando arriva, è meglio stare attenti ai colpi di sole (consiglio di Mad, naturalmente oltre a bere molto, non uscire nelle ore calde e non far cadere il ghiacciolo).