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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
11 Giugno 2015
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Battagliosi: incubo cinghiali per i residenti

Gli animali abbattono le recinzioni degli orti alla ricerca di cibo. "Le reti non bastano a contenerli". Il sindaco Albertelli: "Trovare una soluzione al momento non è possibile"

Gli animali abbattono le recinzioni degli orti alla ricerca di cibo. "Le reti non bastano a contenerli". Il sindaco Albertelli: "Trovare una soluzione al momento non è possibile"

MOLARE – Fragole, fagiolini e insalata diventano richiami irresistibili. E così Battagliosi si ritrova letteralmente presa d’assalto dai cinghiali. “Ci alziamo al mattino e troviamo i prati scalzati – spiega Lia Oddino, residente nell’area tra Ovada e Molare – le recinzioni abbattute. Le reti non bastano a contenere gli animali. Mio fratello ha provato a rinforzare la recinzione ma non è mai sufficiente. C’è anche chi, per allontanarli, ha provato col metodo alternativo di utilizzare una radiolina in mezzo al campo senza però ottenere risultati. E gli abitanti sono esasperati. “Nei giorni scorsi, in un campo, ne ha avvistati una settantina. Rosicchiano ogni bocciolo, stanno rovinando rose e aiuole a tutti”. Poche case più in giù anche Ennio Saccà conosce bene il problema: “Io per ora sono stato risparmiato perché sono riuscito a creare un recinto abbastanza robusto ma al mio vicino hanno abbattuto la rete. I cinghiali sono un flagello, ben più che i caprioli”.

Il sindaco di Molare, Nives Albertelli, vive poco distante da Battagliosi e allarga le braccia: “Capisco le lamentele e la frustrazione ma trovare una soluzione al momento è impossibile. L’unico escamotage sarebbe di creare una recinzione ai limiti del bosco che scende da Albareto ma sono tutti terreni privati e non è facile. Come Comune abbiamo partecipato a ogni incontro e a ogni occasione di sollecitazione agli organi competenti ma anche sul fronte degli abbattimenti i risultati sono pochi”. “Serve una soluzione – ribattono i residenti – C’è chi si spezza la schiena per coltivare un pezzo di terra, quando nessuno lo fa più”.