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Gambero rosso “killer”, allarme in provincia
Il gambero rosso della Louisiana, noto anche come gambero killer, si sta diffondendo con rapidità nei corsi d'acqua della nostra Provincia. La Regione Piemonte ha recentemente diffuso un opuscolo con cui lancia l'allarme per la diffusione di questa specie aliena che è molto pericolosa sia per il nostro ecosistema sia per chi dovesse cibarsene
Il gambero rosso della Louisiana, noto anche come ?gambero killer?, si sta diffondendo con rapidità nei corsi d'acqua della nostra Provincia. La Regione Piemonte ha recentemente diffuso un opuscolo con cui lancia l'allarme per la diffusione di questa specie ?aliena? che è molto pericolosa sia per il nostro ecosistema sia per chi dovesse cibarsene
SOCIETÀ – Il gambero rosso della Louisiana, noto anche come “gambero killer”, si sta diffondendo con rapidità nei corsi d’acqua della nostra Provincia. La Regione Piemonte ha recentemente diffuso un opuscolo con cui lancia l’allarme per la diffusione di questa specie “aliena” che è molto pericolosa sia per il nostro ecosistema sia per chi dovesse cibarsene. Tecnicamente si tratta di una specie alloctona, cioè che si è sviluppata altrove e che è stata poi introdotta in un ecosistema a lei estraneo.
Il Gambero della Louisiana si è trovato bene qui da noi, grazie alla mancanza di predatori naturali. Non si sa come sia arrivato nei nostri corsi d’acqua questo animale: fatto sta che si sta diffondendo ai danni di altre specie autoctone, come il gambero di fiume, originario proprio del Piemonte e ormai rarissimo.
Il gambero nostrano è una specie molto esigente: predilige torrenti di acqua fredda, ben ossigenata, non inquinata e con presenza di vegetazione e anfratti in cui nascondersi. La riduzione di ambienti incontaminati e la competizione con il gambero della Louisiana, ne fanno una specie a rischio di estinzione.
Il gambero rosso della Lousiana è invece una specie molto più robusta che si adatta ad ambienti più “sporchi”. È annoverato dall’Ue ai primi posti delle specie invasive più dannose. Questo crostaceo è onnivoro e con la sua voracità compromette l’esistenza di altre specie. Come se non bastasse, il Gambero Rosso della Louisiana è portatore sano della “peste del gambero”, malattia letale per i gamberi nostrani. La sua capacità di vivere in ambienti inquinati ne fa un accumulatore di batteri, metalli, tossine e parassiti.
È facile riconoscere il gambero alieno da quello nostrano. Innanzitutto grazie al colore: il nostro è grigio verde, mentre quello della Lousiana è rosso. Inoltre, il nostro gambero raggiunge una dimensione massima di 8 centimetri, mentre lo straniero è molto più grande: raggiunge i 20 centimetri. Il gambero invasore è anche molto prolifico: raggiunge la maturità sessuale in soli 3 mesi e depone 500 uova per volta.
Nei fiumi della provincia sono state segnalate ben 21 specie alloctone. La più “strana”, diffusa anche nella Scrivia, è la Anodonta woodiana, una vongola d’acqua dolce che può raggiungere dimensioni impressionante: fino a 30 centimetri.
Il Gambero della Louisiana si è trovato bene qui da noi, grazie alla mancanza di predatori naturali. Non si sa come sia arrivato nei nostri corsi d’acqua questo animale: fatto sta che si sta diffondendo ai danni di altre specie autoctone, come il gambero di fiume, originario proprio del Piemonte e ormai rarissimo.
Il gambero nostrano è una specie molto esigente: predilige torrenti di acqua fredda, ben ossigenata, non inquinata e con presenza di vegetazione e anfratti in cui nascondersi. La riduzione di ambienti incontaminati e la competizione con il gambero della Louisiana, ne fanno una specie a rischio di estinzione.
Il gambero rosso della Lousiana è invece una specie molto più robusta che si adatta ad ambienti più “sporchi”. È annoverato dall’Ue ai primi posti delle specie invasive più dannose. Questo crostaceo è onnivoro e con la sua voracità compromette l’esistenza di altre specie. Come se non bastasse, il Gambero Rosso della Louisiana è portatore sano della “peste del gambero”, malattia letale per i gamberi nostrani. La sua capacità di vivere in ambienti inquinati ne fa un accumulatore di batteri, metalli, tossine e parassiti.
È facile riconoscere il gambero alieno da quello nostrano. Innanzitutto grazie al colore: il nostro è grigio verde, mentre quello della Lousiana è rosso. Inoltre, il nostro gambero raggiunge una dimensione massima di 8 centimetri, mentre lo straniero è molto più grande: raggiunge i 20 centimetri. Il gambero invasore è anche molto prolifico: raggiunge la maturità sessuale in soli 3 mesi e depone 500 uova per volta.
Nei fiumi della provincia sono state segnalate ben 21 specie alloctone. La più “strana”, diffusa anche nella Scrivia, è la Anodonta woodiana, una vongola d’acqua dolce che può raggiungere dimensioni impressionante: fino a 30 centimetri.