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Sanità, immobili inutilizzati in vendita per ristrutturare ospedali
L'assessore alla Sanità della Regione Piemonte ha incontrato sindaci e operatori alessandrini per illustrare il piano di riordino e riorganizzazione che punta su un'integrazione tra rete ospedaliera e territorio. E' incorso una ricognizione patrimoniale delle Asl per individuare immobili inutilizzati da mettere sul mercato per recuperare risorse
L'assessore alla Sanità della Regione Piemonte ha incontrato sindaci e operatori alessandrini per illustrare il piano di riordino e riorganizzazione che punta su un'integrazione tra rete ospedaliera e territorio. E' incorso una ricognizione patrimoniale delle Asl per individuare immobili inutilizzati da mettere sul mercato per recuperare risorse
Tre ore di dibattito, qualche critica e tanta carne al fuoco per ridisegnare la nuova sanità piemontese che è ancora sotto “vigilanza speciale” da parte del governo centrale.
E’ stata anche l’occasione per presentare i direttori sanitari freschi di nomina, Giovanna Baraldi all’Aso, azienda ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Gilberto Gentili all’Asl alessandrina.
Il nuovo piano di riorganizzazione entra così nella fase del confronto con il territorio, un passaggio auspicato dagli operatori e amministratori locali e “promesso” dalla Regione.
Saitta punta ad una maggiore integrazione tra la rete ospedaliera e la rete territoriale, i distretti. Se da un lato si toglie (ridimensionamento degli ospedali) dall’altra si dovrebbe dare.
Apprezzata la linea di principio, ma resta poi da vedere l’applicazione. E’, insintesi, quanto ha detto a nome di Cgil, Cisl e Uil il segretario generale Uil Aldo Gregori che ha sottolineato come si tratti, questa, di una “riforma al contrario”, in cui si è partiti proprio dai tagli, invece che dal potenziamento delle rete assistenziale. Riportare al centro del dibattito “i cittadini e la salute”, secondo i sindacati è prioritario e imprescindibile.
Spetterà, però, ai direttori dare attuazione al piano di riorganizzazione le cui linee generali sono state approvate dalla giunta di Sergio Chiamparino.
Tagli inevitabili, ma non dimentichiamo gli investimenti, hanno sottolineato alcuni amministratori. Che la sanità rappresenti la maggior voce di spesa della Regione è ormai assodato, così come è noto il “buco” da ripianare. Una via d’uscita? La messa in vendita di quegli immobili di proprietà delle Asl ad oggi inutilizzati per “fare cassa” e reinvestire nelle strutture ospedaliere esistenti, in primo luogo l’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria. Ci ha provato a ricordare in sindaco Rita Rossa il progetto di un nuovo nosocomio e chissà che alla prossima riforma…