Confindustria ottimista: “il motore torna a rombare”
Per la prima volta, dopo sette anni, tutti gli indici rilevati dall'indagine congiunturale di Confindustria, tornano ad avere un segno positivo. Presto, forse, per cantare vittoria, ma resta il fatto che gli industriali alessandrini vedono la fine del tunnel. Crescono gli ordini, anche quelli interni, e la produzione
Per la prima volta, dopo sette anni, tutti gli indici rilevati dall'indagine congiunturale di Confindustria, tornano ad avere un segno positivo. Presto, forse, per cantare vittoria, ma resta il fatto che gli industriali alessandrini vedono la fine del tunnel. Crescono gli ordini, anche quelli interni, e la produzione
Questa volta a crescere non è solo l’export, quindi, che conferma, in ogni caso, la performance positiva (+18%).
“Romba il motore dell’economia nel trimestre di primavera – dice il presidente Marco Giovannini (nella foto con il direttore Fabrizio Riva) – Gli indicatori economici volgono tutti al positivo e le nostre aziende riprendono a correre. E’ il momento di credere fino in fondo alla ripresa e spingere sugli investimenti in qualsiasi settore che renda più competitivo il nostro tessuto industriale. Cambio dollaro/euro, bassissimo costo del denaro, riforma del lavoro, clima di fiducia dei consumatori in salita: sfruttiamo tutti insieme questo momento magico!”.
Secondo Giovannini, “è ora di assumere i giovani”. E speriamo che gli associati diano retta al presidente.
Tornado ai dati, dall’analisi delle cifre che emergono dall’indagine si evidenzia complessivamente un trend al rialzo rispetto alle ultime rilevazioni, e si registra ancora la tenuta del grado di utilizzo degli impianti, della propensione ad investire, e di chi ha lavoro per più di un mese. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in calo, e la maggioranza degli intervistati (il 78%) prevede invariata l’occupazione. E’ in diminuzione anche il ritardo negli incassi. In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione cresce a +12 rispetto allo scorso trimestre, e sono positivi e in aumento, come si diceva, anche gli indicatori degli ordini export a +18, della produzione a +23, e degli ordini totali a +19. L’indice di previsione della redditività nel trimestre a venire, invece migliora ma permane negativo a –7. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in diminuzione ed è segnalata dal 16% degli imprenditori del campione.
Il grado di utilizzo degli impianti si mantiene al 71% della capacità, e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è in risalita ed è dichiarata dal 70% degli intervistati. Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 52% degli imprenditori, mentre il 74% ha lavoro per più di un mese, e il dato è in crescita. Anche i settori produttivi più rappresentativi mostrano andamenti in linea con l’indagine generale, con indici tutti positivi e in crescita, dal metalmeccanico alla chimica e alla gomma-plastica, sono invece più timidi i segnali dell’alimentare, legato come di consueto alla stagionalità.
La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese evidenzia previsioni che ricalcano l’andamento generale, con occupazione e livello di attività che tornano positivi, sono in risalita gli indici di nuovi ordini ed il dato per la redditività (anche se ancora negativo). Cresce invece al 92% l’indice per chi ha lavoro per più di un mese.
Il direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “Risale a sette anni fa l’ultima nostra indagine in cui tutti i dati erano positivi ed indicavano il buon andamento del settore industriale. Oggi segnaliamo che aumentano le imprese che intendono assumere lavoratori e tornano a migliorare le previsioni di produzione. Inoltre, sembra finalmente ridursi il divario competitivo tra le aziende esportatrici e quelle che non lo sono: è un elemento molto importante, che sarà ulteriormente rafforzato quando verranno superate anche le differenze (proprio relative alla propensione all’export delle imprese) che sono legate alle diverse dimensioni aziendali. I dati della nostra indagine – spiega Riva – ci dicono, in modo molto netto, che l’industria alessandrina crede nella ripresa. La stessa cosa si può osservare a livello piemontese, pur con differenze anche significative. L’elaborazione regionale, ad esempio, mette in evidenza come “pur con andamenti paralleli, Alessandria sembra aver retto complessivamente meglio gli anni della crisi economica” rispetto alla provincia di Cuneo. Questa è un’ulteriore conferma della solidità, frutto di grande capacità di innovare, e di diversificazione, che il nostro settore manifatturiero ha conservato anche negli anni bui, quegli anni bui che sembrano finalmente superati”.