Addio al Terzo Valico, il porto di Genova passa l’Appennino
È sufficiente una nuova linea ferroviaria per rilanciare il porto di Genova? Probabilmente no, il vero problema del porto è che non ha più spazio. Pare che si vada verso una soluzione radicale per avvicinare il porto all'Europa. Un avvicinamento fisico e geografico: il porto verrà spostato oltre l'Appennino ligure
È sufficiente una nuova linea ferroviaria per rilanciare il porto di Genova? Probabilmente no, il vero problema del porto è che non ha più spazio. Pare che si vada verso una soluzione radicale per avvicinare il porto all'Europa. Un avvicinamento fisico e geografico: il porto verrà spostato oltre l'Appennino ligure
Pare che si vada verso una soluzione radicale per avvicinare il porto all’Europa. Un avvicinamento fisico e geografico: il porto verrà spostato oltre l’Appennino ligure, grazie ad un canale navigabile che andrà a sostituire il progetto della linea di terzo valico ferroviario.
L’idea è stata presentata in un convegno dal nuovo capo della struttura tecnica del ministero delle infrastrutture, Giacomo Pesce, e dalla nuova Commissaria per le grandi opere Marilena Aprile.
Il canale avrà una lunghezza di 35 km e sarà regolato da un sistema di chiuse simile a quelle del canale di Panama collegando il porto di Genova alla pianura tra Castelnuovo e Alzano Scrivia. Lì verrà realizzato un nuovo porto, che sarà il vero porto di Genova. Da lì ci si congiungerà nei pressi di Mezzana Bigli al fiume Po, e verrà costruita l’autostrada dell’acqua del nord fino a Marina di Ravenna. Questo permetterà alle navi che devono fare il giro della penisola di attraversarla a nord, risparmiando tempo e costi di navigazione.
Per realizzare il canale (con una larghezza media di 50 metri e slarghi di manovra ogni 5 chilometri) verrà tagliato l’Appennino, il che permetterà di creare uno sfogo di aria che risolverà per sempre il problema della nebbia in val Padana, riprendendo l’idea di spianare il Monte Turchino che venne proposta anni fa nella trasmissione “Portobello”.
Fino a Bettole di Pozzolo si viaggerà nel nuovo canale, poi ci si immetterà nel corso dello Scrivia che sarà raddrizzato perché troppo tortuoso per le grandi navi.
Un porticciolo turistico verrà realizzato alle spalle dell’Outlet di Serravalle, attrezzato per yacht.
La nuova opera, che costerà leggermente di più del progetto del Terzo Valico ferroviario, sarà finanziata grazie alla vendita dei grandi spazi che attualmente sono occupati dal porto di Genova.
L’unico problema ambientale sarà legato al fatto che l’acqua del Po e dello Scrivia diventerà salata. Quindi, addio a cavedani e barbi, via ad orate e triglie. Si ipotizza un aumento del turismo di pescatori.
La costruzione sarà di particolare impegno tecnico, ma del resto esistono già opere simili e di maggiore portata: il canale di Panama è lungo 81 km, mentre quello di Suez ben 164.
Le associazioni No Tav hanno salutato come una vittoria l’abbandono del progetto del terzo valico ferroviario. È stata annunciata la nascita del movimento No Can contro questa nuova opera.
[Attenzione per chi arriva dai motori di ricerca: trattasi di Pesce d’Aprile!]