Chi legge cosa
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21 Marzo 2015
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Chi legge cosa

La vexata quaestio “fa sempre bene leggere, qualsiasi cosa si legga”, qualche anno fa, l’avrei risolta con “certamente, persino Topolino, è sempre meglio che non leggere”, ma le cose sono cambiate. Topolino è ormai una lettura per intellettuali e leggere schifezze è sicuramente molto più dannoso di non leggere per niente

La vexata quaestio ?fa sempre bene leggere, qualsiasi cosa si legga?, qualche anno fa, l?avrei risolta con ?certamente, persino Topolino, è sempre meglio che non leggere?, ma le cose sono cambiate. Topolino è ormai una lettura per intellettuali e leggere schifezze è sicuramente molto più dannoso di non leggere per niente

OPINIONI – 3504 lettori! Caspiterina, l’angolo di MAD è andato abbastanza bene, se si tiene conto che Manzoni, proprio lui, l’Alessandro, si rivolgeva ai suoi immaginari 25 lettori. Altri tempi ed inoltre il buon nipote di Cesare Beccaria forse giocava un po’ a fare il modesto. Certo è che se le belle penne dei tempi passati potessero, oggi, collezionare migliaia di lettori con relativa facilità, forse non crederebbero ai loro occhi. Questo dato mi porta a riflettere su lettura e lettori, argomento che a chi scrive dovrebbe stare a cuore, visto che non si scrive a mo’ di sfogatoio, ma per farsi leggere. Un luogo comune e dati statistici ci dicono che gli Italiani leggono meno, leggono poco, leggono male.

Gli insegnanti e i genitori si stracciano le vesti o si aggrappano alle tende alla Eleonora Duse: i ragazzi non leggono, neanche a minacciarli di togliere loro tutto, perfino (aaaah, orrore cosmico!) la play station ed affini. Il fatto è che quando si parla di lettura facilmente s’intende il libro cartaceo (antico lui) e per la stragrande maggioranza il romanzo (malloppone lui). Vai poi a chiedere la differenza tra lirica e prosa ed otterrai risposte che farebbero impallidire Le Iene. La lirica è quella roba che si canta, la prosa è quella che ti facevano fare ai brani dell’Iliade (ammesso che ti ricordi che esisteva una roba noiosa con questo nome).

Si scherza eh, 3504 ragazzi e ragazze, ma mica tanto, solo un pochino per alleggerire, ché ad alleggerire magari si pesca il 3505, cifra più tonda che tanto sarebbe piaciuta al Sommo Poeta. In realtà probabilmente non corrisponde a verità il fatto che gli Italiani non siano lettori. Gli Italiani, anche quelli meno colti, leggono, magari a fatica, ma leggono. La vera domanda è però chi legge cosa? Diamo per scontato che i libri, cartacei o digitali, siano appannaggio di pochi, diamo altresì per scontato che i giornali, sia quotidiani che periodici, siano altrettanto acquistati (letti, chi può dirlo, è il quarto segreto di Fatima) da una minoranza, eppur leggono… e si muovono avrebbe detto Galileo.

Proviamo a fare un’analici semi-seria come la lettera di Grisostomo (è una frase o è un test?). Partiamo dal livello più basso: chi legge unicamente i volantini dei discount e i manifesti delle sagre. Trattasi di persona con una cultura molto concreta e forse in sovrappeso. Proseguiamo con i lettori cosiddetti informatici. Qui le sottocategorie sono infinite, dai lettori dei link assurdi o delle bufale, ai lettori di blog specializzati, ai lettori della stampa online, suddivisi in lettori di magazine d’infimo ordine per arrivare a quelli della stampa più seria, quelli che una volta compravano il giornale ed ora lo leggono sul tablet.  In effetti il web è vario come il mondo e il mondo è bello perché vario, anche se a volte più che vario è avariato, perché di letture letali è seminata la rete.

La vexata quaestio fa sempre bene leggere, qualsiasi cosa si legga, qualche anno fa, l’avrei risolta con certamente, persino Topolino, è sempre meglio che non leggere, ma le cose sono cambiate. Topolino è ormai una lettura per intellettuali e leggere schifezze è sicuramente molto più dannoso di non leggere per niente.

Se il lettore venisse rappresentato come una spugna, sarebbe subito chiaro che egli potrebbe assorbire ambrosia o scarico delle fognature e ben sappiamo che tra la bevanda degli dei e quello che scorre nei tubi la differenza è marcata, se poi ci si aggiunge anche che il lettore spugna, a volte, non capisce un tubo, il danno diventa enorme. Infatti sempre più si incontrano individui imbevuti di notizie o teorie demenziali che snocciolano come verità inconfutabili e, attenzione, non sempre il loro nome non è preceduto da un dott.

Insomma leggere dovrebbe servire ad aprire la mente, non ad inquinarla e a contaminarla ed ecco perché parte degli Italiani, pur leggendo, ha spesso una mentalità chiusa, spesso chiusa per ferie. Un’altra volta parleremo di chi scrive, a partire dai commentatori questa è l’Itaglia cuggi (spesso caratterizzati dal classico senza parole, cosa di cui non dubitiamo) ai poeti water, ma non sprechiamo tutte le nostre cartucce.

Una cosa sola è sicura: 3505esimo lettore, che approdi nell’Angolo di MAD, nella piazza di AlessandriaNews, tu sì che leggi bene!

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