Il nuovo modello 730, cosa cambierà?
Da questanno sarà la stessa Agenzia delle Entrate a raccogliere i dati, elaborarli, per poi trasmettere al contribuente il modello dichiarativo già compilato. Al cittadino rimarrà solo il compito di verificare esattezza e completezza dei dati
Da quest?anno sarà la stessa Agenzia delle Entrate a raccogliere i dati, elaborarli, per poi trasmettere al contribuente il modello dichiarativo già compilato. Al cittadino rimarrà solo il compito di verificare esattezza e completezza dei dati
La novità interesserà i lavoratori dipendenti, i pensionati e gran parte dei lavoratori di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente. Si tratta non solo di tutti coloro che hanno presentato il modello 730 lo scorso anno (e che hanno ancora i requisiti per presentarlo), ma anche coloro che pur avendo presentato il modello Unico 2014, quest’anno possono rientrare tra i contribuenti con requisiti da 730. Saranno coinvolti anche i contribuenti per i quali il sostituto d’imposta ha trasmesso la Certificazione Unica (il vecchio modello Cud) per i redditi conseguiti nel 2014 e quelli per i quali la dichiarazione precedente è stata liquidata. Non saranno interessati all’operazione tutti coloro che secondo la normativa, non possono presentare il modello 730, principalmente i titolari di partita Iva.
Il modello reddituale conterrà i redditi pagati da tutti i datori di lavoro, con le relative ritenute effettuate e gli altri redditi, come quelli da locazione. In più saranno presenti le principali voci di spesa che danno diritto alle detrazioni, come mutui e contributi previdenziali. Invece a partire dal 2016 la dichiarazione elaborata dal fisco comprenderà le altre spese sostenute come le spese sanitarie, spese d’istruzione, erogazioni liberali alle Onlus e altri oneri detraibili tra cui le spese per ristrutturazione.
L’Agenzia delle Entrate a partire dal 15 aprile di ciascun anno metterà a disposizione online la dichiarazione precompilata. Entro il 7 luglio successivo il contribuente potrà accettarla così come predisposta dal fisco o apportare eventuali integrazioni, qualora si voglia correggere errori o ritenga di aver diritto a detrazioni e deduzioni che non gli sono state riconosciute.
Almeno per quest’anno (dal 2016 i dati saranno più precisi grazie alle correzioni dei contribuenti) oltre il 70 per cento dei modelli 730 precompilati necessiteranno di un’integrazione, visto che mancano i dati sulle spese sanitarie, detratte fiscalmente dalla maggioranza dei contribuenti.
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