I pericoli del web: “attenzione ai virus e alle truffe on line”
La Polizia segnala fenomeni di illegalità via web sempre più diffusi: il virus Crypto Locker e le sostituzioni di coordinate bancarie ai danni delle aziende
La Polizia segnala fenomeni di illegalità via web sempre più diffusi: il virus Crypto Locker e le sostituzioni di coordinate bancarie ai danni delle aziende
Al momento, l’unica protezione possibile è la prevenzione ed è, pertanto, consigliabile un sistematico backup dei dati e, comunque, di non aprire files allegati che giungono da account sconosciuti o comunque inaspettati (anche se molto spesso presentati come copia di fatture o documenti vari) oltre a non raggiungere il sito eventualmente indicato sul link presente nelle e-mail provenienti da sconosciuti o da soggetti conosciuti che, tuttavia, hanno, a loro volta, inoculato il virus in questione.
Si sta denotando anche un fenomeno truffaldino ai danni di aziende presenti su questo territorio dedite anche ad attività di export. In pratica, avviene che, a seguito di forniture verso clienti sedenti all’estero, la ditta italiana non vede accreditata la somma quale corrispettivo della propria fornitura. Alla richiesta di spiegazioni al cliente, questi esibisce messaggi di posta elettronica giunti da soggetti estranei (truffatori) i quali, con tempismo perfetto, intervengono prima del pagamento dei corrispettivi e, sostituendosi alla ditta fornitrice, indicano nuove coordinate bancarie dove far confluire le somme dei corrispettivi medesimi. Anche in questo caso la difficoltà di rientrare in possesso delle somme indebitamente dirottate è quasi impossibile, anche perché le stesse vengono immediatamente prelevate e comunque, molto spesso, confluiscono su conti esteri.
La Polizia suggerisce alle ditte interessate di avvertire, preventivamente, i loro contatti affinché verifichino eventuali cambi di coordinate bancarie, verifica che dovrà avere luogo attraverso canali alternativi alla posta elettronica (es. whatsApp, facebook ecc.), poiché, molto spesso, in maniera distratta, tale verifica avviene proprio rispondendo direttamente all’account di posta che chiede di spostare le coordinate bancarie.