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    Vaccini sì, vaccini no
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    Claudia Pessarelli - redazione@alessandrianews.it  
    11 Marzo 2015
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Vaccini sì, vaccini no

    Negli Usa le vaccinazioni obbligatorie sono molte di più che in Italia. Ma il movimento anti vaccinazioni sta diventando massivo e a mio parere inquietante

    Negli Usa le vaccinazioni obbligatorie sono molte di più che in Italia. Ma il movimento anti vaccinazioni sta diventando massivo e a mio parere inquietante

    OPINIONI – Mi ricordo ancora le vaccinazioni di massa di quando ero bambina: venivamo messi in fila all’Ufficio d’Igiene, in via Verdi, a seconda della vaccinazione, a mostrare il braccio, la lingua o il sederino alla “vigilatrice d’infanzia”, che ci vaccinava stile catena di montaggio. Erano pochi però i vaccini che venivano somministrati allora e tutte le altre malattie ce le facevamo: o prese a scuola o prese da fratelli e sorelle che ce le portavano a casa. Alcune erano una passeggiata, come la rosolia, altre mica tanto, come il morbillo, gli orecchioni, la varicella o la scarlattina. Però non c’erano i vaccini e non si poteva fare altro che ammalarsi o sperare in un’immunità genetica. Ora ci sono molti più vaccini a disposizione, ma anche molte regole diverse a seconda di dove si vive e soprattutto dibattiti furiosi su vaccini sì-vaccini no.

    In Italia le vaccinazioni obbligatorie sono poche. Tutte le altre sono volontarie, anche se il Sistema sanitario nazionale ne incentiva l’uso e ne garantisce la gratuità. Con la vaccinazione obbligatoria sono di fatto state eradicate malattie terribili e responsabili di milioni di morti come il vaiolo, quasi cancellate malattie molto pericolose come la poliomielite e sono state quietate malattie con possibili effetti collaterali molto gravi e possibili morti nei bambini piccoli.

    La rosolia per esempio, fatta come malattia esantematica da bambini è una cavolata, ma fatta come donna adulta in gravidanza provoca gravi malformazioni del feto. E questo è solo un esempio. Io vivo negli Usa e le vaccinazioni obbligatorie sono molte, e molte di più che in Italia. Se aprite il link qui vedrete che solo per immigrare negli Usa la lista di vaccinazioni obbligatorie è molto lunga. E devo essere sincera, non ho letto che facciano eccezioni a riguardo. Mentre i bambini che sono nati e vivono qui, anche se dovrebbero essere vaccinati per tutto quando vanno a scuola, possono essere esentati dalle vaccinazioni per gravi problemi fisici (neonati prematuri con problemi cardiaci o neonati con altri problemi alla nascita, bambini che stanno facendo chemioterapia o che hanno la leucemia e non possono ricevere vaccinazioni e tutti quei bambini che hanno le difese immunitarie compromesse) o per motivi religiosi ed etici. Questi in molti Stati devono essere espressi e documentati, altrimenti i genitori possono essere denunciati per maltrattamento su minori, se non vaccinano i propri figli.

    Ma sta accadendo la cosa più assurda. Mentre ancora si sta lottando perché tutti i bambini vengano vaccinati nelle zone più povere delle città americane, con cliniche gratuite a disposizione della popolazione (ne facevano pubblicità in tv proprio l’altro giorno), nelle zone benestanti c’è un’inversione di tendenza e le domande per le esenzioni stanno aumentando in maniera esponenziale. Esse non sono certo causate, per fortuna, dalla massiccia presenza di bambini con gravi deficit immunitari, ma da un movimento anti vaccinazioni che sta diventando massivo e, a mio parere, inquietante. Per carità, tutti liberi di fare quello che vogliono, ma vorrei solo dire una cosa. Se molti genitori pensano che sia superfluo vaccinare i propri figli se lo possono permettere per quella che viene chiamata immunità di gruppo o gregge.

    Dal sito Associazione Vaccinare informati: “Il gregge ha una sua immunità.Una persona non vaccinata che vive tra tanti vaccinati gode della herd immunity, si dice comunemente. I soggetti vaccinati riducono la circolazione dei virus e dei batteri responsabili delle malattie e diminuiscono la possibilità che i non vaccinati possano ammalarsi. Questa ‘immunità di gruppo’ (o di gregge o di branco) si realizza quando il 95% della popolazione è vaccinata contro una determinata malattia”. Questo fatto permette di proteggere quei bambini sfortunati che, non potendo essere vaccinati per gravi malattie o deficienze immunitarie, si basano sulla nostra immunità per non ammalarsi e subire gravi danni. Quasi direi che è una responsabilità civile verso i più deboli.

    Ma da dove nasce questa avversità a fare vaccinare i propri figli? Per la diretta correlazione tra autismo e vaccini (anche se il possibile colpevole sarebbe solo il trivalente Mmr) che viene sbandierata da chi è contrario alle vaccinazioni. Non si può negare che in bambini immunocompromessi la vaccinazione può provocare encefaliti e altri danni permanenti: per quello esistono le esenzioni e dovrebbe essere la responsabilità del medico, non del genitore, lo stabilire se il bambino può sopportare o no una determinata vaccinazione. Da qui si passa poi a considerare malasanità o solo terribile sfortuna se qualcosa succede.
    Purtroppo le informazioni su internet sono contraddittorie e tutti dicono tutto e il contrario di tutto. In questo caso troppa informazione (sbagliata) ha fatto il danno più grande. Si è persa la strada, si è fatta di tutta l’erba un fascio. Si sono creati movimenti “estremisti” di genitori pro e contro le vaccinazioni: tutti rimangono sulle loro posizioni e nessuno è disposto ad ascoltare l’altro.

    Così succede che negli ultimi giorni notizie di questo genere siano salite alla ribalta: L’Italia viene ripresa dall’Oms per i numeri crollati delle vaccinazioni (Corriere della Sera), 5 casi di meningite in pochi giorni e comunque in crescita del 17% nell’ultimo anno, fonte Ansa, e una epidemia di morbillo che è dilagata negli Usa partendo da Disneyland, che sta allarmando un po’, ma che si autolimiterà per l’ancora elevata percentuale dei vaccinati.

    Per quanto mi riguarda, mi sono fidata delle mie conoscenze scientifiche e della scienza ufficiale e ho fatto vaccinare mia figlia per tutte le malattie per cui la vaccinazione è richiesta. Anche per la meningite. Lei era una bambina forte e senza immunodeficienze: la pediatra l’ha visitata e ha stabilito che era pronta a ricevere il vaccino. Anche qui viene dato un opuscolo sugli effetti collaterali della vaccinazione, ma non mi ricordo di aver firmato nessun consenso e per sicurezza ho chiesto conferma ad un’amica che sta facendo fare le vaccinazioni alla sua bimba ora, e anche lei ha confermato. È la sola responsabilità del medico il decidere se il bambino è pronto o no a ricevere la vaccinazione.

    Per concludere: ho fatto il morbillo a 5 anni e ancora mi ricordo come stavo male, l’ho trasmesso a mio fratellino che aveva pochi mesi e l’ho mandato all’ospedale, facendogli rischiare la vita. Lui si è ampiamente vendicato negli anni portando a casa ogni malattia possibile, che mi ha generosamente elargito. Ma mi domando: perché rischiare la vita o la salute dei propri figli per malattie per cui c’è prevenzione, quando dobbiamo già preoccuparci per molte altre cose? Non cambierò la vostra opinione a riguardo, ma questa è la mia.

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