Sposi ma non si conoscono: fa tutto la famiglia
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Simonetta Albertelli - redazione@ovadaonline.net  
12 Febbraio 2015
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Sposi ma non si conoscono: fa tutto la famiglia

Ma una volta succedeva, era il matrimonio “combinato” dalle famiglie: una testimonianza ce l’ha fornita una cinquantenne ovadese, con la storia dei suoi genitori

Ma una volta succedeva, era il matrimonio “combinato” dalle famiglie: una testimonianza ce l’ha fornita una cinquantenne ovadese, con la storia dei suoi genitori

OVADA – Questa è la settimana di S. Valentino e di amore parleremo. A tale proposito si dice sempre molto ma pare che l’argomento sia davvero difficile da incasellare. Ci sta provando un team americano di psicologi, guide spirituali e  sociologi in un programma con il format che piace tanto agli amanti dei reality. Il titolo è “Matrimonio a prima vista”, in onda su Sky: una coppia di perfetti sconosciuti (non sanno nemmeno il nome l’uno dell’altra) si incontra all’altare per pronunciare il fatidico sì. E, badate bene, pare si tratti di un matrimonio con valore legale, non di una pantomima in abito bianco. 

Dal momento delle nozze, poi, i novelli sposi vengono seguiti dalle telecamere 24 ore su 24, dal viaggio di nozze fino ai primi tempi della loro convivenza. Alla sesta settimana dovranno decidere se restare insieme o firmare le carte per il divorzio. Il nuovo reality è arrivato sugli schermi preceduto da una bella dose di scetticismo ma gli organizzatori  insistono che il loro è un progetto diverso: i single sono stati accoppiati sulla base di un’analisi “scientifica”. Sposare un estraneo, tuttavia, non è una novità, se non dal punto di vista televisivo.

A raccontarci la storia dei suoi genitori é Annalisa, cinquantenne ovadese, figlia di papà e mamma originari della Basilicata: “Sposarsi a scatola chiusa, una volta, era comune: capitava perfino che i genitori allacciassero alleanze quando la coppia era ancora nella culla. Non è il caso dei miei che si sono trovati comunque a dividere il talamo nuziale da una scelta condivisa dai miei nonni, ai quali, per una questione di terre e possedimenti, conveniva sicuramente unire le due famiglie per far prosperare le loro piccole aziende. Non erano certamente gli unici e, per uso comune, i futuri sposi non potevano opporsi alla scelta. L’esperienza fu devastante, soprattutto per mia madre, un po’ per la giovane età, un po’ per l’imposizione subita. Tuttavia a loro andò bene e hanno già festeggiato le nozze d’oro.

L’amore arrivò”. Arriverà anche per le coppie prescelte nel reality? Per ora questo format sta facendo il giro del mondo. E in Italia? Ci sarebbero single pronti a candidarsi all’esperimento? “Non lo farei mai – risponde Laura, trentenne-  sposando uno sconosciuto si rischia di ridicolizzare il matrimonio, cosa, fra l’ altro, che già facciamo ogni giorno, considerata l’alta percentuale di divorzi. Credo nella libera scelta e mi voglio innamorare”. Come darle torto?

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