Unioni montane di Comuni: piccoli passi avanti, ma restano ancora molto i nodi da sciogliere
Sono stati 150 gli amministratori delle Terre Alte che hanno preso parte la scorsa settimana allincontro Montagna in dialogo, occasione nella quale hanno potuto confrontarsi con gli assessori regionali Valmaggia, Reschigna, Balocco e Ferrero e tirare le somme su Unioni e Comunità montane
Sono stati 150 gli amministratori delle Terre Alte che hanno preso parte la scorsa settimana all?incontro ?Montagna in dialogo?, occasione nella quale hanno potuto confrontarsi con gli assessori regionali Valmaggia, Reschigna, Balocco e Ferrero e tirare le somme su Unioni e Comunità montane
Cosa succede in Provincia? Stazzano, Vignole Borbera, Garbagna e Borghetto Borbera hanno tutti approvato l’atto costitutivo e lo statuto dell’Unione montana Val Borbera e Spinti. Il sindaco di Borghetto ha fatto presente di essere in attesa delle disposizioni regionali.
Franco Ravera, sindaco di Belforte Monferrato e presidente dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma focalizza l’attenzione sugli enti di nuova costituzione e l’eredità lasciata dalle Comunità montane. “L’Unione montana che rappresento è stata costituita nel 2013 e svolge già tre funzioni fondamentali con personale dei Comuni ma anche con costi vivi da sostenere in più – fa presente Ravera – Gestisce inoltre la centrale unica di committenza e lo sportello delle attività produttive. Sarebbe quindi opportuno poter conoscere le tempistiche dell’erogazione dei contributi per i servizi associati e le tempistiche per l’erogazione dei contributi per chi assume dipendenti dalle disciolte Comunità montane. Sarebbe ormai necessario approfondire il tema della ripartizione di debiti e crediti delle Comunità montane. Le Unioni non accetteranno mai di accollarsi i debiti delle Comunità montane, come ci chiedono i Commissari, a meno che la Regione non ci permetta, ad esempio, di usufruire di una percentuale dei futuri trasferimenti da destinare all’estinzione del debito”.
L’Unione Terre Alte è fra le forme associative che la giunta regionale ha recentemente ratificato e comprende Albera Ligure, Brignano Frascata, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Fabbrica Curone, Mongiardino Ligure, Montacuto e Roccaforte Ligure (3.298 abitanti in tutto).
Carrosio, Parodi Ligure, Fraconalto e Voltaggio formano l’Unione montana Val Lemme. Il consiglio comunale di Voltaggio ha di recente approvato la lista delle funzioni da gestire in forma associata con i Comuni dell’Unione. “Siamo l’ultimo Comune ad approvare questo documento, non per dimenticanza, ma per la volontà di capire meglio – ha affermato in questa occasione il sindaco Michele Bisio – Stiamo facendo un passo obbligato, che presenta alcune criticità. Conferire una funzione vuole dire consegnare ad un altro ente tutto quello che riguarda quella funzione. Inoltre, il peso specifico di ogni singolo Comune è di uno a quattro e potenzialmente si è sempre in minoranza. Per questo motivo, ci sono alcuni temi sui quali esigerò che i singoli Comuni possano prendere decisioni. Ci sono anche aspetti positivi: il risparmio economico, la sinergia che si crea fra Comuni e fra il personale, l’Unione ha una forza politica ben diversa rispetto al singolo Comune”.
Le funzioni fondamentali che Voltaggio ha deciso di gestire in forma associata con gli altri Comuni dell’Unione Val Lemme vanno dal trasporto pubblico, al catasto, all’edilizia scolastica, all’organizzazione amministrativa fino all’ufficio tecnico.
Spirito di collaborazione è stato espresso dal gruppo consiliare Voltaggio da vivere, rappresentato da Giuseppe Benasso e Sandra Cavo (assente Lorenzo Repetto). “L’Unione è una sfida che impegnerà maggioranza e minoranza senza contrapposizioni – ha chiarito Benasso – Faremo un grande sforzo per raggiungere obiettivi positivi”. Al termine dell’intervento, tutti i consiglieri comunali hanno votato a favore del conferimento di alcune funzioni all’Unione. Subito dopo, sono stati eletti i componenti che al’interno dell’Unione montana rappresenteranno Voltaggio: il sindaco e i consiglieri comunali Mauro Di Benedetto e Giuseppe Benasso.
Nel corso del consiglio comunale voltaggino, il sindaco Michele Bisio ha fatto presente che “l’assessore regionale Reschigna ha comunicato che la Regione non assumerà nessun dipendente delle Comunità montane“. “Stiamo parlando di circa 1.300-1.500 lavoratori in tutto il Piemonte, davanti ai quali la Regione non può lavarsene le mani” denuncia il consigliere regionale del M5s Federico Valetti.