Convenzione per la tutela delle acque: attenzione per il possibile inquinamento delle falde
Alla Convenzione hanno aderito anche Capriata d'Orba, Cavatore e Montechiaro. Si è discusso del pericolo contaminazione dell'Orba per la presenza di fusti interrati contenenti sostanze tossiche e dell'Erro per gli sversamenti dalla cava di Lavagnina
Alla Convenzione hanno aderito anche Capriata d'Orba, Cavatore e Montechiaro. Si è discusso del pericolo contaminazione dell'Orba per la presenza di fusti interrati contenenti sostanze tossiche e dell'Erro per gli sversamenti dalla cava di Lavagnina
Innanzi tutto si è comunicata ai presenti l’adesione di 3 nuovi comuni: oltre a Capriata d’Orba, hanno aderito le amministrazioni comunali di Cavatore e Montechiaro, portando a 23 il numero di Comuni convenzionati; in secondo luogo il sindaco e il consigliere di Capriata Alessandro Moncalvo, hanno a grandi linee esposto il problema dell’inquinamento della Pedaggera. Dalla relazione è emerso chiaramente che a una distanza di circa 300-400 metri dal letto del torrente Orba vi sono numerosi fusti contenenti sostanze altamente tossiche interrate che, in conseguenza dello spostamento dell’ansa del fiume, fenomeno dovuto anche ai recenti fenomeni alluvionali, rischiano di rilasciare percolato inquinante nella falda acquifera e nel letto medesimo del fiume.
Visto il reale pericolo di contaminazione, i sindaci hanno deliberato all’unanimità di farsi portavoce presso gli Enti competenti in materia, Regione, Ato6, l’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e il Ministero dell’Ambiente, affinché si possano trovare de risorse adeguate per la bonifica del sito. Per quanto riguarda il secondo punto all’ordine del giorno, è emersa la necessità di individuare un rappresentante dell’area valle Erro da inserire nel Comitato tecnico per seguire con attenzione il grave pericolo di inquinamento che minaccia il torrente Erro, ovvero gli sversamenti di sostanze tossiche provenienti dalla cava di Lavagnina a Pontinvrea che raggiungono il torrente tramite un piccolo affluente.
Alla riunione, a seguito di una richiesta formale, sono stati ammessi due rappresentanti del Comitato Vivere a Predosa, i quali hanno illustrato le possibili ripercussioni sulla falda acquifera, nel caso di realizzazione di un progetto di impianto di trattamento di rifiuti legnosi, anche contenenti vernici e solventi, e conseguente produzione di acque reflue pericolose. L’associazione dei sindaci si è impegnata a verificare il progetto e i suoi impatti e a richiedere alla Provincia di Alessandria di poter prendere parte, come già successo in passato, alle conferenze dei servizi che dovranno valutare il progetto.