Flavescenza dorata: grave danno alla viticoltura alessandrina
Le zone più colpite sono il Casalese e l'Ovadese dove ci sono molte zone incolte. Il progetto prevede un monitoraggio costante sui vigneti.. I sintomi si manifestano dalla metà di agosto
Le zone più colpite sono il Casalese e l'Ovadese dove ci sono molte zone incolte. Il progetto prevede un monitoraggio costante sui vigneti.. I sintomi si manifestano dalla metà di agosto
Come predisposto dalle linee guida, i tecnici posizionano anche delle trappole che rivelino la presenza degli insetti-vettore (lo Scafoideus titanus), a cadenza quindicinale. Le trappole (fogli di plastica invischiata di colore giallo con colla, 25 x 30 cm circa) sono poste all’interno dell’area incolta con presenza di vite inselvatichita o nel vigneto abbandonato e in quelli limitrofi. Sulla base dei rilievi, sono elaborati i bollettini che determineranno i trattamenti da applicare sul campo. La legge prevede almeno due trattamenti insetticidi l’anno (in provincia di Alessandria è appena stato effettuato il secondo). “La flavescenza dorata(le foglie ingiallite della vite danno il nome) è una malattia causata da un fitoplasma che si insedia nei tessuti della pianta e provoca il blocco della linfa – spiega Fabrizio Bullano, responsabile del settore tecnico della Cia Al – le piante non muoiono ma non producono più i grappoli. La totale perdita del prodotto causa gravi danni economici al settore vinicolo”.
Le zone più colpite della provincia sono il Casalese e l’Ovadese, dove c’è presenza di molti incolti che attirano la riproduzione degli insetti (che fanno da vettore nelle piante dei vigneti sani). Problemi minori, invece, si riscontrano nelle zone di Acqui Terme e Gavi, dove le coltivazioni sono più intensive. I sintomi della flavescenza si osservano in piena estate, dal mese di luglio si accentuano progressivamente fino ad essere riconoscibili dalla metà di agosto alla metà di settembre.
“Siamo vincolati al trattamento e proseguiamo nel progetto avviato tre anni fa – commenta Italo Danielli, vicepresidente provinciale Cia Al – Sarebbe interessante poter valutare anche altre linee di intervento, magari con una calendarizzazione diversa. Come Confederazione Italiana Agricoltori rimaniamo a disposizione per ogni tipo di collaborazione e nuove possibili determinazioni con l’assessorato regionale, Università che curano il progetto e tecnici del settore”.