Storia fotografica del ritocco con Francesco Rebuffo
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Luca Piana - redazione@ovadaonline.net  
29 Giugno 2014
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Storia fotografica del ritocco con Francesco Rebuffo

Un incontro e un libro per spiegare come le tecniche sono cambiate con le nuove tecnologie. Da sabato una mostra in pizza Cereseto da titolo "Corrispondenze"

Un incontro e un libro per spiegare come le tecniche sono cambiate con le nuove tecnologie. Da sabato una mostra in pizza Cereseto da titolo "Corrispondenze"

OVADA – Gli effetti di Photoshop e di altri programmi ad hoc per la realizzazione di fotomontaggi sono molto in voga in questo momento, anche se hanno una tradizione più lontana di quanto si possa pensare. Un tema attuale che ha riscontri e curiosità dalle epoche del passato, dalla seconda metà dell’Ottocento in poi, quando erano i pionieri a lavorare sul negativo per ottenere il risultato sperato. Sarà dedicato a questo l’incontro di giovedì sera in piazza Cereseto con Francesco Rebuffo, esperto di fotografia, che terrà una conferenza dal titolo “Vero e falso in fotografia: il linguaggio fotografico. Il ritocco dall’800 a oggi”. L’incontro inizierà alle 21.15 e sarà un viaggio nella storia del fotomontaggio, dalla sua nascita fino ai giorni nostri.

“Il problema – spiega Rebuffo – è esploso con l’avvento del digitale, in quanto esistono software di elaborazione alla portata di tutti ed è quindi molto più facile incappare in fotografie modificate. Ma alcuni degli strumenti di Photoshop hanno preso il nome da tecniche utilizzate in camera oscura, quindi anche la moderna elaborazione digitale non nasce dal nulla”. Alla conferenza di giovedì sera seguirà la presentazione del libro “Adobe Photoshop – Teoria e pratica. Elaborazione e sviluppo di immagini in 15 lezioni”. Sempre in piazza Cereseto, a partire da sabato prossimo e fino a domenica 13 luglio si terrà la mostra fotografica “Corrispondenze”.

Si tratta di una raccolta a tema curata da Rebuffo, in cui verranno esposte 20 microfotografie che esplorano il rapporto tra naturale ed artificiale. “La fotografia – conclude Rebuffo – può essere definita “finta” in quanto non riproduce la realtà, in quanto è troppo diversa dalla realtà, in quanto appare troppo artefatta o addirittura quando siamo in presenza di un fotomontaggio. E ognuna di queste situazioni è ben diversa dall’altra”.

 

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