Se Morgan e Ligabue parlano in foto
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
22 Giugno 2014
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Se Morgan e Ligabue parlano in foto

Dieci scatti abbinati a altrettante canzoni pop. La mostra di Laura Caneva partirà nella sua prima fase da "Q&V" di via Galliera e prevede pure il dietro le quinte

Dieci scatti abbinati a altrettante canzoni pop. La mostra di Laura Caneva partirà nella sua prima fase da "Q&V" di via Galliera e prevede pure il dietro le quinte

OVADA – Musica che si compenetra nelle parole. Parole che si fondono con le note a tratteggiare una realtà che è come ci appare, ma sembra più accattivante E’ la mostra, ancora in fase d’allestimento, progettata e realizzata da Laura Caneva, fotografa professionale e collaboratrice del nostro settimanale. Il titolo dice tutto. “Scatta una canzone”. La location della prima fase è al tempo stesso una sperimentazione e un tributo all’amicizia. Non uno spazio di norma adibito alle esibizioni ma una pizzeria al taglio la “Q&V” di via Galliera, secondo una modalità di “contaminazione” avviata in Ovada dal centro culturale “Il Salotto” che spesso allestisce personali in luoghi diversi e a alta frequentazione. Apertura prevista per il 25 giugno e chiusura il 29.

“L’obiettivo, ma anche la mia aspirazione – spiega Laura Caneva stessa – è quello di riproporla in uno spazio aperto del centro storico, i giardini della scuola di musica un angolo di città che mi sembra particolarmente adeguato”.  “Libera scelta di dirlo io com’è che mi spendo… com’è… com’è” canta Ligabue nella sua “Libera uscita”.

La rilettura della fotografia diventa due binari che corrono verso l’infinito in un punto imprecisato della Ovada – Alessandria, una figura femminile mascherata che, secondo il motivo della partenza molto utilizzato soprattutto nella musica pop, sembra dire arrivederci ad altre due che vorrebbero trattenerla. “Ho deciso di perdermi nel mondo – canta Morgan nella sua “Altrove” – anche se sprofondo lascio che le cose mi portino altrove non importa dove”. La macchina fotografica ferma l’istante di una modella che si allontana dall’obiettivo camminando in uno spazio immerso tra alberi e natura, lo sguardo che pare rivolto verso un futuro da scrivere, un destino da determinare.

Proprio il contrasto tra natura e spazi urbani è un altro tema ricorrente. Il tutto impreziosito con colori seppia, qualcosa di diverso dal bianco e nero ma molto simile nell’alone di fascino che restituisce. “Non posso che ringraziare – aggiunge la realizzatrice della mostra – tutte le persone che hanno collaborato a questo progetto. In primis chi ha fatto da modello per gli scatti per la pazienza. Ho voluto eliminare i colori perché i sembrava che le tonalità seppia più sfumate contribuissero a focalizzare l’attenzione sul soggetto”. Altra particolarità della mostra, quello di poter osservare non solo gli scatti nella loro versione definitiva ma anche una sorta di “dietro le quinte” con le prove realizzate nei momenti preparatori.

Ogni quadro, sono dieci in tutto, sarà infatti accompagnato da immagini più piccole. “E’ un inverno che va via da noi – canta Malika Ayane nella sua in “Come foglie – Allora come spieghi Questa maledetta nostalgia Di tremare come foglie e poi Di cadere al tappeto?” La resa è quella di una foglia, liquidamente adagiata su una superficie trasparente in uno scenario prettamente autunnale. Tutt’attorno gocce d’acqua. 

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