L’ultima corsa di Luigi Zanchetta

NOVI LIGURE – Per tutti i novesi era “l’Autista della Croce Rossa”. E la maiuscola non è casuale: entrato nella Cri di Novi Ligure nel 1951, ha compiuto il suo dovere di volontario del soccorso fino all’ultimo. Luigi Zanchetta è mancato ieri, 28 maggio, a 79 anni ancora da compiere. Per i colleghi era semplicemente “il Gigio”: corporatura minuta e fibra di ferro che trattenevano a fatica un animo troppo grande.

Giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, intervento dopo intervento, Zanchetta è entrato nel cuore dei novesi, quando il 118 era ancora ben di là da venire e il soccorso sanitario urgente era affidato a quel “2020” stampigliato sulle ambulanze. Di giorno e di notte, in ogni condizione, qualunque fosse il rischio, Zanchetta e la sua autoambulanza Volkswagen erano i primi ad arrivare.

Negli ultimi anni, la malattia che alla fine l’ha spezzato non gli aveva impedito di continuare a occuparsi della “sua” Croce Rossa. Fino all’ultimo, ha continuato ogni domenica a farsi accompagnare al magazzino della Cri, alla ex caserma Giorgi, per organizzare la distribuzione delle derrate alimentari alle famiglie più bisognose. E fino all’ultimo, è riuscito a trasmettere ai propri successori la propria esperienza e la propria passione. La sua principale preoccupazione non era per la propria salute, ma per le ambulanze: che fossero sempre tenute in perfetta efficienza. Quei mezzi di soccorso erano per lui qualcosa di più che macchine: erano l’emblema della solidarietà e dei valori che la Croce Rossa diffonde nel mondo.

L’altra grande passione di Zanchetta era quella per il cielo: negli anni Settanta aveva preso il brevetto di volo. “Il suo mezzo preferito era il motoaliante”, ricorda il tecnico aeronautico Guido Trespioli, che di Zanchetta era stato istruttore.

Il rosario sarà celebrato questa sera, giovedì 29 maggio, alle ore 20.30, presso la parrocchia del Sacro Cuore (via Don Luigi Sturzo). Le esequie si terranno domani alle 15.30, nella stessa chiesa.