Acqui – Genova chiusa per due settimane ad agosto
Nel periodo si eseguiranno lavori di manutenzione: ancora da definire le date. Slittano un'altra volta anche i lavori al nodo di Genova che chiuderebbero la linea
Nel periodo si eseguiranno lavori di manutenzione: ancora da definire le date. Slittano un'altra volta anche i lavori al nodo di Genova che chiuderebbero la linea
OVADA – Subirà probabilmente un nuovo rinvio la chiusura della linea Acqui – Genova, necessaria per portare avanti i lavori di ammodernamento del nodo ferroviario del capoluogo ligure, prevista per il dicembre 2015. La comunicazione ufficiale è arrivata dal direttore di Trenitalia Liguria, Enrico Melloni, nel corso dell’incontro tenutosi con i rappresentanti dei pendolari delle principali tratte liguri. Non è ancora stata prevista un’altra data nella quale far partire l’intervento. “Come anche scritto recentemente – spiega Alfio Zorzan, volto storico dei pendolari acquesi – ne Trenitalia, ne la Regione Liguria hanno deciso come organizzare il servizio durante la chiusura ed è prematuro parlarne ora. Abbiamo avuto assicurazione che quando finalmente ci sarà una data precisa di inizio lavori si inizierà a parlare di come organizzare il servizio con riunioni ad hoc nei territori interessati dai tre bacini di utenza della linea: acquese, ovadese e Valle Stura”.Proprio la Valle Stura, anche di recente, si è dimostrata pronta a mobilitazioni sull’argomento, a meno che non cambi il proposito più volte espresso di dirottare i collegamenti su Genova Voltri. Altra conferma: anche quest’anno la linea sarà chiusa nel mese di agosto per due settimane, le date saranno indicate in seguito.
Lo scenario tratteggiato nel corso dell’incontro è fortemente condizionato dalla scadenza, nel dicembre prossimo, del contratto di servizio che lega Trenitalia alla Regione. “Trenitalia – porsegue Zorzan -prevede che ci sia una proroga al Contratto di Servizio di almeno qualche anno in attesa che si possano indire le gare e che i vincitori possano essere in grado di erogare il servizio visto che la maggior parte dei treni in esercizio sono di proprietà di Trenitalia e non delle Regioni”.