Velo Ok, la Provincia fa marcia indietro
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Velo Ok, la Provincia fa marcia indietro

Terminato il periodo di sperimentazione la Provincia è pronta a dismettere i Velo Ok. Comaschi: “Siamo soddisfatti dai risultati ma, poiché ci sono elementi di incertezza normativa sull'omologazione, preferiamo dichiarare conclusa la sperimentazione”

Terminato il periodo di sperimentazione la Provincia è pronta a dismettere i Velo Ok. Comaschi: ?Siamo soddisfatti dai risultati ma, poiché ci sono elementi di incertezza normativa sull'omologazione, preferiamo dichiarare conclusa la sperimentazione?

PROVINCIA – La provincia pronta a fare marcia indietro sui Velo ok. Finito il periodo di sperimentazione, durato sei mesi, e vista l’incertezza normativa sull’omologazione di questi strumenti, l’ente si dice disposto a voler “dismettere” i contenitori arancioni disseminati lungo le strade provinciali di 5 comuni, ma “solo dopo averne discusso con i sindaci”.

Così l’assessore e vicepresidente Gianfranco Comaschi vuole mettere fine alle critiche sollevate circa la legittimità dei Velo Ok, sollevate dall’associazione di categoria Globoconsumatori e rilanciate dalla trasmissione televisiva Le Iene che ai Velo ok hanno dedicato più di una puntata.

Una troupe televisiva della nota trasmissione si è presentata anche ieri a palazzo Ghilini, dove era in corso proprio una commissione consiliare dedicata ad un aggiornamento sul tema. “Si sono presentati quando la seduta era già quasi finita – ha commentato l’assessore – non so con chi abbiano parlato”. E’ il secondo “raid” che Le iene tentano ad Alessandria, presumibilmente in cerca di un contatto con l’ingegner Paolo Goglio, ideatore del progetto Noi Sicuri (così si chiama il progetto che prevede, appunto, l’installazione dei contenitori arancioni dentro cui potrebbero nascondersi telecamere per il rilevamento della velocità). La prima volta si erano presentati ad un convegno organizzato dalla Provincia, sempre sul tema.

Nell’aula consiliare Goglio ha presentato i risultati di sei mesi di rilevamenti. “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti – non nega Comaschi – questi strumenti hanno dimostrato la loro efficacia in termini si deterrente. Anche a distanza di tempo, si è passati da una percentuale di superamento della velocità nei punti monitorati dell’80% al 20%. Anche quelle punte elevate di velocità non si sono più registrate”. Tuttavia, palazzo Ghilini preferisce dire basta: “l’incertezza normativa sull’omologazione non ci consente di proseguire con la sperimentazione. In ogni caso – ha detto l’assessore – prima di assumere decisioni definitive ci confronteremo con i sindaci che a suo tempo avevano fatto richiesta di poter istallare questi strumenti”. La diatriba, ormai nota, è sull’omologazione dei contenitori, “non richiesta” secondo il progettista che a suffragio della sua tesi ha portato alcuni parerei dei funzionari ministeriali, necessaria, invece, secondo l’associazione di consumatori e Le iene che hanno posto la domanda al ministro Lupi in persona.

E’ possibile che i totem arancioni, costati alla Provincia circa 20 mila euro, possano essere rilevati dai singoli comuni, come è stato per Serravalle che li ha posizionati lungo le strade comunali. “E’ presto per dirlo – dice però Comaschi – a breve incontreremo i sindaci e ci confronteremo su possibili soluzioni”.

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