Medicina: in reparto le 18 poltrone donate da Vela
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Luca Piana - redazione@ovadaonline.net  
14 Marzo 2014
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Medicina: in reparto le 18 poltrone donate da Vela

Costo dell'operazione 18 mila euro, coperti con donazioni e i proventi della "12 ore di Tamburello". Permetteranno maggiore relax ai pazienti e ai famigliari che li assistono

Costo dell'operazione 18 mila euro, coperti con donazioni e i proventi della "12 ore di Tamburello". Permetteranno maggiore relax ai pazienti e ai famigliari che li assistono

OVADA – Sono state inaugurate ieri pomeriggio le 18 poltrone relax donate dall’associazione Vela all’Asl di Ovada. Alla presentazione hanno partecipato Mauro Corazza, presidente della Onlus ovadese, Vanda Vignolo, promotrice della “12 Ore di Tamburello” e alcuni volontari di Vela, accompagnati in reparto di Medicina dal responsabile Paolo Moscatiello. “Le poltrone sono state acquistate grazie alle donazioni dei privati cittadini e ai fondi raccolti durante due edizioni (2011 e 2012) della 12 Ore di Tamburello, organizzata dagli “Amici di Roby” che ringraziamo” ha dichiarato Corazza. “Ne abbiamo acquistato 18, una per ogni camera del reparto di medicina indirizzo oncologico. Il costo dell’operazione è di circa 18.000 euro, ma possiamo garantire che i parenti dei degenti ci hanno già ringraziato e si sono detti molto soddisfatti”.

Le poltrone potranno essere utilizzate da pazienti durante il periodo della degenza, o dai familiari che dovranno assistere comodamente i malati, vista la loro grande funzionalità (si possono reclinare come un letto). Sono state acquistate con diverse tonalità (verde, rosa) e da alcuni giorni sono state collocate nelle due corsie (la rosa e la gialla) del reparto di medicina. “Vorrei sottolineare che è proprio grazie ad eccellenze come il reparto di medicina oncologica se l’ospedale di Ovada riesce a superare i momenti difficili – ha proseguito Corazza – Insieme al Pronto Soccorso e alla Fisiatria formano il fiore all’occhiello della struttura ospedaliera, che Vela continuerà a difendere mettendosi sempre dalla parte dei malati”.

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