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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
25 Novembre 2013
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Parco Capanne, a cosa serve la variante?

Addottato il nuovo piano regolatore dell'area, con la modifica fortemente voluta dal presidente dell'ente Luisella Ardoldi, che spiega “servirà a individuare un’area camper e un’area camping per incrementare la fruizione turistica del Parco”.

Addottato il nuovo piano regolatore dell'area, con la modifica fortemente voluta dal presidente dell'ente Luisella Ardoldi, che spiega ?servirà a individuare un?area camper e un?area camping per incrementare la fruizione turistica del Parco?.

BOSIO – A cosa (o a chi) serve la variante parziale al piano d’area del Parco Capanne fortemente voluta dalla presidente dell’ente di gestione dell’area protetta Luisella Ardoldi e votata dal consiglio direttivo? E perché chiedere a un legale un parere giuridico? Ad agosto il Consiglio direttivo del Parco ha votato all’unanimità l’avvio dell’iter della variante che, come ha spiegato durante una recente seduta la Arnoldi, “servirà a individuare un’area camper e un’area camping per incrementare la fruizione turistica del Parco”.

Il piano d’area è stato approvato alla fine del 2009, dopo un iter lunghissimo in Regione, per modificare quello risalente al 1986, che prevedeva addirittura un’area artigianale e commerciale e una di edilizia popolare, ma impediva la costruzione di stalle e ricoveri attrezzi. Il piano vigente invece dà sostegno alle attività agricole tradizionali e possibilità di sviluppo degli agriturismi negli edifici rurali. Individua anche le aree di concentrazione turistico-ricettiva, previste a Capanne e a Capanne Superiori (Bosio), compreso il complesso della Benedicta. Il piano prevede anche piazzole e aree di sosta temporanee e di aree attrezzate per picnic e attività di svago all’aperto. Soprattutto, prevede già un campeggio, per un massimo di 50 posti tenda e di 10 per roulotte e camper, proprio vicino a Capanne.

Invece, il Consiglio si è diviso sulla necessità di un parere legale. Il Consigliere Eraldo Mazzarello, sui banchi del Consiglio dell’ente da oltre dieci anni, ha sollevato dubbi: “Mi chiedo a cosa possa servire un avvocato quando, per redigere una variante, abbiamo i tecnici e c’è la Regione che la valuterà come ha valutato il piano d’area approvato nel 2009”. La presidente Arnoldi ha ribattuto che la consulenza è necessaria per avere chiarimenti sul bando necessario ad assegnare la progettazione della variante. “Per questo abbiamo già il direttore Andrea De Giovanni [presente alla seduta nel ruolo di segretario; ndr]”, ha detto ancora Mazzarello.

Sollecitato sulle sue competenze anche dal Consigliere Angelo Spinelli, De Giovanni ha spiegato: “La presidente ritiene necessario un parere per una maggiore trasparenza nell’assegnazione dell’incarico”. Il tecnico sarà individuato invitando cinque professionisti a presentare le proprie offerte. In una successiva seduta il Consiglio ha nominato l’avvocato Sergio Foà dell’Università di Torino, scelto rispetto a Giuseppe Greppi dello studio Monti di Casale e Alessandro Provera di Alessandria. Mazzarello non ha partecipato alla seduta “poiché contrario alla nomina di un legale”.