Bodrato, in primavera l’azienda si trasferisce a Novi
L'industria passata nel 2001 alla famiglia Bergaglio si sposta nel Polo dolciario novese. Spiega Fabio Bergaglio: Oggi, visto lattuale trend di sviluppo della nostra azienda, siamo ormai pronti a rilocalizzare la produzione in locali più ampi"
L'industria passata nel 2001 alla famiglia Bergaglio si sposta nel Polo dolciario novese. Spiega Fabio Bergaglio: ?Oggi, visto l?attuale trend di sviluppo della nostra azienda, siamo ormai pronti a rilocalizzare la produzione in locali più ampi"
Spiega Fabio Bergaglio: “Oggi, visto l’attuale trend di sviluppo della nostra azienda, siamo ormai pronti a rilocalizzare la produzione in locali più ampi, che abbiamo trovato a Novi Ligure, nel cuore del distretto dolciario, di fronte allo stabilimento Campari. Contiamo di trasferirci alla metà del 2014.”
Pronti a rinnovare, ma rimanendo nel solco della tradizione, come dimostra il prodotto di punta dell’azienda dolciaria, il boero, cioccolatino ripieno con un cuore di ciliegia. “Il boero – continua Bergaglio – ci permette di avere uno straordinario biglietto da visita per entrare e farci conoscere in ambienti dove la concorrenza è davvero agguerrita. Dal boero il potenziale cliente assaggia poi gli altri prodotti e tutto diventa meno difficile. Per la materia prima abbiamo un’attenzione quasi maniacale. Usiamo la nocciola ‘Piemonte I.G.P.’. Nel boero utilizziamo solo due tipi di ciliegie: il ‘durone’ bianco di Vignola da alcuni produttori che hanno salvato questa coltivazione ormai quasi estinta e la ‘bella’ di Garbagna, che è un presidio Slow Food”.
“Siamo in accordo con la “filosofia” di Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly – conclude Bergaglio – Quando afferma che alcuni valori del territorio vanno salvaguardati, perché sono la vera occasione che può consentirne lo sviluppo, noi siamo in sintonia con lui. Nel nostro lavoro si parte sempre da un’identità, una storia, un valore intrinseco, per rivestirli di cioccolato e di dolcezza”.