Acqui – Genova: tagli rinviati di tre mesi
Una foto generica della stazione di Ovada
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Edoardo Schettino - redazione@ovadaonline.net  
13 Novembre 2013
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Acqui – Genova: tagli rinviati di tre mesi

Si risparmi sul tratto spezzino, a servizio ridotto per lavori, e così escono i soldi per lasciare il regionale delle 17.36 fino a febbraio

Si risparmi sul tratto spezzino, a servizio ridotto per lavori, e così escono i soldi per lasciare il regionale delle 17.36 fino a febbraio

OVADA –  Scongiurati, almeno per ora, i tagli prospettati sulla Ovada – Genova. E’ quello che è emerso dalla riunione di martedì scorso alla presenza dei vertici di Trenitalia, e dell’assessore  ai Trasporti Enrico Vesco. In realtà la scure sulla linea dovrebbe calare entro la prima settimana di febbraio, presumibilmente l’8. A salvare i destini del regionale delle 17.36 e di altri tre collegamenti, sono i lavori in atto nello spezzino, nel tratto a ridosso della galleria Biassa che hanno imposto pesanti riduzioni al servizio. I soldi recuperati in quel modo finanzieranno per i prossimi mesi la Ovada – Genova, un paio di treni sulla Savona – Ventimiglia e sulla direttiva tra Busalla e il capoluogo ligure. 

“Sicuramente un’ottima notizia – è stato il primo commento di Alfio Zorzan, presidente dei pendolari dell’Acquese –  e il pressing verso le istituzioni regionali da parte di tutti, Amministrazioni locali e Regionali e Associazioni e Comitati utenti, ha avuto l’esito desiderato.

Con questo non dovremo abbassare la guardia, abbiamo circa 2 mesi per affrontare meglio la situazione e continuare ad insistere su una soluzione di mediazione e dialogo tra le due Regioni evitando così di penalizzare chi viaggia. La lettera aperta inviata ieri al ministro delle Infrastrutture Lupi dovrà aprirci la strada”.

“Auspichiamo – scrivono i pendolari  descrivendo anche la difficile situazione che gli utenti vivono ogni giorno – che attraverso la sua sensibilità, il ministero convochi immediatamente i presidenti di Piemonte e Liguria per una rapida risoluzione della vicenda oppure, se verificasse l’indisponibilità delle due Regioni a trattare, riassuma alcune deleghe e coordini la gestione dei treni sovraregionali, assicurando in questo modo il diritto alla mobilità di chi risiede in una regione e lavora o studia in un’altra”. 

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